La crisi economica in italia 2012 con Monti

crisi economica in italia 2012La crisi economica in italia 2012 prima dell’arrivo di Monti, poneva lo stato in una condizione simile a quella della Grecia per quanto riguarda l’Economia. Infatti, sul Mercato, eravamo giunti alla stessa differenza che aveva costretto altri Paesi dell’ue a richiedere l’aiuto delle banche europee, la soglia fatidica dei 575 punti di spread che ancora fanno tremare in borsa. Ora il quadro, nonostante lo spread sul Mercato sia ad oltre 500 punti base, con il giuramento di oggi di Monti le previsioni si fanno più rosee, nonostante il clima di sfiducia presente nelle istituzioni dello stato.

I nuovi incentivi in materia di energie rinnovabili

energia rinnovabileVengono definiti i nuovi incentivi in materia di energia rinnovabile che sono stati modificati in diversi punti, anche perché i precedenti incentivi garantivano notevoli vantaggi ai beneficiari ma avevano compromesso troppo le risorse statali. Adesso sarà rimodulato il vantaggio del 55 per cento, che probabilmente calerà, le agevolazioni sono estesa anche ai soggetti pubblici  e le agevolazioni saranno finanziate attraverso rincari delle bollette del gas, lasciando indenni le bollette dell’energia elettrica.

Cosa contiene il maxi emendamento alla legge di stabilità

legge di stabilità

Questione di ore e dovrebbe essere presentato dal governo il maxi emendamento alla legge di stabilità contente le misure che dovrebbero permettere al motore economico del nostro paese di ripartire. In particolare dalle indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni dovrebbero essere definite diverse misure che permetterebbero alle imprese di accrescere la produttività ed altre misure utili per il risanamento economico.

Come detto i terreni agricoli statali da destinare ai giovani agricoltori, provvedimento che avrebbe permesso allo Stato di incassare almeno 6 miliardi di euro, è stato accantonato dall’esecutivo che punta forte sulla concessione di sgravi alle società che investono in progetti di infrastrutture pubbliche. In sostanza si prevede di facilitare il pagamento dell’irap e dell’ires per quelle aziende che investiranno in strutture pubbliche, con il compito di ultimare entro uno scadenziario abbastanza stabilito.

Il rapporto debito pil in Italia

rapporto debito pil in ItaliaLa situazione economica in italia dipende da diversi fattori, primo tra tutti il rapporto tra quanto si produce nello stato (il cosiddetto pil) e il debito accumulato negli anni passati, un rapporto che oggi è al 120% (in Grecia è del 160%). Questo rapporto debito pil in Italia ci costringe a cercare sempre più soldi per pagare i tassi di interesse crescente, attraverso tagli, aumento della pressione fiscale e l’emissione di nuovi titoli di stato pur di salvare la nostra Economia (meno gettonata l’ipotesi delle liberalizzazioni, cioè  della vendita degli immobili statali per pagare parte del debito e ridurre così la percentuale del rapporto debito pil in Italia).

Cosa contiene la lettera di intenti inviati da Berlusconi all'Ue


berlusconi

L’esecutivo guidato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera di intenti alla comunità europea per dimostrare i buoni propositi del nostro paese nell’affrontare gli obiettivi di riduzione del debito e di interventi in materia di sviluppo economico. In particolare l’appuntamento di Bruxelles era dovuto per presentare i contenuti di alcuni provvedimenti legislativi ( tra cui il decreto sviluppo) in grado di riavviare il motore economico dell’Italia. Tuttavia le divergenze politiche hanno portato a non ottenere un’ accordo e quindi sono stati inviati solo i possibili contenuti dei nuovi interventi.

Pressione fiscale nel 2013 al 44,8 per cento

pressione fiscaleAlla fine le stime di CONFINDUSTRIA potrebbero confermare la crescita della pressione fiscale ai livelli più alti di sempre, il 44,8 per cento. Le manovre di luglio ed agosto infatti porteranno nel 2012 introiti per 4 miliardi di euro, nel 2013 per 16 miliardi di euro ed infine nel 2014 introiti per 20 miliardi di euro attraverso un taglio delle agevolazioni fiscali e previdenziali.

Le tax  expenditures, e cioè le agevolazioni fiscali che riguardano sia famiglie che imprese sono oltre 600 ed assicurano risparmi fiscali per oltre 164 miliardi di euro.  Se come previsto dalle recenti manovre s i opereranno i tagli previsti ( e cioè il 5 per cento nel 2012 ed il 20 per cento nel 2013) insieme ad altri interventi nel campo delle imposte indirette si arriverà ad una pressione fiscale del 44,1 per cento già nel 2012 in aumento rispetto al 43, 8 per cento che il documento economico finanziario che attualmente è in discussione in Parlamento ha pronosticato.

Alla fine sia nel 2013 che nel 2014 la pressione arriverà al 44,8 per cento, il dato più alto di sempre ( più alto anche del periodo pre euro in cui Prodi aumentò la tassazione per fare in modo che l’ Italia rientrasse nei parametri imposti dalla Comunità europea. Infatti nel 1996 l’allora governo prodi introdusse l’eurotasse che venne raddoppiata come importo nel  1997). Le entrate finali supereranno gli 860 miliardi di euro ed un puntuale dossier elaborato dai tecnici del ministero del Tesoro  riporta nel dettaglio come saranno distribuiti i conti sia relativi alle entrate che relativi alle uscite per i prossimi anni. In particolare la tabella unita al documento economico finanziario riporta che il capitolo delle agevolazioni fiscali dovrebbe produrre, grazie al combinato disposto delle ultime due manovre,  dovrebbe portare nelle casse dell’erario circa 59 miliardi di euro, e che la pressione fiscale dovrebbe essere leggermente al di sotto di quanto preventivato dall’ufficio studio dell’associazione industriali.

Le risorse per il nuovo decreto sviluppo

decreto sviluppoSi era detto dei tagli da operare nei confronti dei vari ministeri e sembra che il Presidente del Consiglio abbia firmato il decreto inerente le minori spese, circa 7 miliardi di euro, da ripartire tra i vari dicasteri.

Nell’ambiente politico si sapeva della volontà di ripartire i tagli tra i vari ministeri ma si era pensato, in virtù dei problemi che allo stato attuale ha il governo e dei rapporti non ottimali tra il premier e il ministro del Tesoro, che la decisione di effettuare i tagli fosse rimandata.

Moody’s declassa l’Italia

italiaMercati in area positiva nonostante le recenti dichiarazioni fatte da diversi esponenti europei in merito alla solidità finanziaria ed il recente declassamento da parte di Moody’ s in relazione allo stato di salute dell’economia italiana. Da Bruxelles giungono tuttavia segnali di conforto in merito alla politica economica intrapresa dallo Stato Italiano.

Infatti è stato il responsabile degli affari economici Olli Rehn a ribadire che l’ Italia è sulla strada giusta, nonostante il downgrade operato dall’agenzia di rating. Infatti le manovre operate rappresentano delle misure coscienziose ed in grado di contrastare in maniera efficace gli effetti della crisi. Sul punto concordi anche altri vertici della comunità europea. Inoltre anche la Merkel si è detta disponibile a rifinanziare le banche tedesche in modo tale d contrastare in maniera efficace eventuali rischi di default, per l’esposizione debitoria intrapresa.