Il calcolo del tfr maturato netto, ovvero il trattamento di fine rapporto, è la somma monetaria che spetta a un lavoratore dipendente nel momento in cui egli termina il suo lavoro in un’azienda. La liquidità cui ci stiamo riferendo, ovviamente, viene corrisposta dal datore di lavoro in persona.
Come decretato anche dalla Corte di Cassazione, senza dubbio, il calcolo del tfr maturato netto viene eseguito solamente nei casi in cui tutti i dati indispensabili per il calcolo sono effettivamente noti.
Come si esegue il calcolo tfr maturato netto
Il calcolo tfr maturato netto si esegue sommando per ciascun anno di lavoro una quota pari all’importo relativo alla retribuzione annua divisa per 13,5. La quota accantonata annualmente è pari al 6,91% della retribuzione utile (lo 0,5% della quota accantonata annua va all’Inps). Al 31 dicembre di ogni anno, gli importi relativi alla quota accantonata, utili per il calcolo del tfr maturato netto, sono indicizzati a un tasso fisso costituito dall’1,5% e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo.
I termini per il calcolo tfr maturato netto
Per quanto concerne le aree professionali dalla 1ª alla 3ª e i quadri direttivi di 1° e 2° livello, vengono considerati per il calcolo tfr maturato netto: lo stipendio, gli scatti di anzianità e l’importo ex ristrutturazione tabellare, oltre a, se richiesti, l’indennità di rischio, l’assegno di cui all’art. 84 ultimo comma, l’indennità di cui all’art. 86, 3° comma, l’indennità per lavori svolti in locali sotterranei, l’indennità di turno diurno, il concorso spese tranviarie, l’indennità di ruolo chiave, gli assegni di cui all’art. 97 e l’eventuale ex premio di rendimento aziendale.
Per quanto concerne invece i quadri direttivi di 3° e 4° livello, vengono considerati ai fini del calcolo tfr maturato netto: lo stipendio, tutti gli emolumenti costitutivi del trattamento economico aventi carattere continuativo.
fonte: www.credimas.it, sul quale potrete trovare altre informazioni più dettagliate sul calcolo tfr maturato netto.