Esuberi statali: nella Spending Review del Governo Monti è presente anche questa voce, che coinvolgerà gli enti pubblici e i precari della Pubblica Amministrazione. Si tratta di un problema che affligge gli italiani da anni: fino ad oggi, il lavoro nel pubblico impiego è stato considerato una prospettiva stabile di futuro, diventando un ammortizzatore sociale. In tempi di crisi, invece, anche questa certezza crolla a causa dell’inefficienza di alcuni enti e delle spese che lievitano ogni anno. Ecco come verranno conteggiati gli esuberi statali.
Esuberi statali e il lavoro che non c’è
Gli esuberi statali riguardano più di 7000 persone tra dirigenti e dipendenti pubblici. L’Economia incalza e, prima di lasciare, il Governo Monti ha inserito questa voce nella Spending Review. L’ente più colpito è l’INPS, dove gli esuberi statali arrivano circa a 3000 persone. L’ente teme che questo taglio netto rischi di penalizzare il servizio per gli italiani, che contano sugli sportelli per avere informazioni sui propri contributi (considerato il maxi-lavoro dovuto alla riforma Fornero). Prima che la legge sia effettivamente attiva, però, dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti, che si pronuncerà tra sei mesi. Nell’attesa, si cerca di allontanare dal lavoro i dipendenti in esubero con i classici ammortizzatori sociali (come il pre-pensionamento, per esempio). Tutto questo si verifica in un’Economia instabile, dove il lavoro non c’è per nessuno e dove innovarsi diventa difficile anche per i giovani.
Esuberi statali e i precari del pubblico
I giovani precari del pubblico impiego per ora possono tirare un sospiro di sollievo. I contratti sono stati prorogati di sei mesi, per consentire agli enti di contenere l’emorragia dei dipendenti in esubero. Ancora una volta si salva l’Economia con la toppa del precariato, in un contesto dove esistono dipendenti pubblici che fanno il loro dovere e vengono paragonate a persone che timbrano il cartello e se ne vanno a fare shopping… In più, siamo in periodo di elezioni, quindi può anche accadere che gli esuberi statali non siano poi così devastanti.