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Come fare a investire in Giappone

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Spesso si sente parlare della possibilità di investire in Giappone. A conti fatti non si tratta né di una possibilità remota o troppo difficile da mettere in pratica come poteva essere fino a qualche anno fa, né tanto meno, di una possibilità che la soluzione di investimento più facile da perseguire e da attuare. A conti fatti occorre comprendere come investire in Giappone sia una soluzione di investimento oggi molto interessante per una lunga serie di ragioni anche se, a ben guardare, dire solamente che la possibilità di investire in Giappone è molto interessante potrebbe essere un’indicazione priva di fondamento. Anche perchè sarebbe sbagliato considerare la possibilità di investire in Giappone come quella di operare all’interno di un’unica e omogenea asset class.

 

Come fare a investire in Giappone: le regole di base

Di qui la necessità di approfondire quanto più possibile le reali possibilità di investire in Giappone con la precisione che la circostanza ci richiede. Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in materia di possibilità di investire in Giappone e non solo, una riflessione la nostra ad onor del vero anche abbastanza sintetica per le ben note e sempre presenti ragioni di spazio. A conti fatti il nostro consiglio di fondo consiste nel non prendere in esame la possibilità di investire in Giappone in toto, ma di valutare anche all’interno del mercato giapponese le principali opportunità di rendimento che offrono tanto il mercato azionario quanto quello obbligazionario.

 

Come fare a investire in Giappone: le novità

Nella fattispecie, parlando di investire in Giappone, occorre analizzare il rendimento del mercato azionario nazionale, un mercato che, è importante sottolinearlo a chiare lettere, ha una percentuale di capitalizzazione in mano ad investitori stranieri decisamente elevata. Ne consegue una propensione al rischio molto bassa da parte del prototipo dell’investitore privato nipponico che spesso preferisce le liquidità, dai rendimenti trascurabili, a qualsiasi altra forma di investimento più articolata. Oggi, per investire in Giappone, si può continuare a operare nel contesto equity perchè, nonostante il crollo di febbraio scorso, le politiche ultraespansive della BoJ fanno ben sperare in ulteriore apprezzamento dell’equity nazionale e, di conseguenze, in nuove possibilità concrete di investire in Giappone.

 

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