I pagamenti in contanti che stanno arrivando all’interno del nostro Paese sono molto numerosi. E, come dire, fin qui, nulla di strano perchè i pagamenti in contanti sono da sempre la forma di pagamento più comune soprattutto per quanto concerne la vendita al dettaglio. Eppure, a ben guardare, una precisazione in merito ai pagamenti in contanti all’interno del nostro Paese è bene farla. Nella fattispecie concreta di oggi, infatti, il nostro interesse per i pagamenti in contanti si focalizza in primo luogo in direzione di tutti quelli che sono i pagamenti in contanti effettuati da turisti stranieri presso qualsiasi tipologia di esercizio commerciale all’interno del nostro Paese. E ciò significa che ci stiamo concentrando essenzialmente sui pagamenti in contanti che i turisti stranieri stanno effettuando in Italia durante questi mesi estivi in cui il turismo diventa una delle principali aree commerciali d’interesse.
Come funzionano i pagamenti in contanti per gli stranieri: la norma di legge
Di qui dunque discende la necessità di spendere qualche parola in più n merito ai pagamenti in contanti che gli stranieri stanno continuando ad effettuare. Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in materia di pagamenti in contanti e non solo, un commento il nostro anche abbastanza sintetico ma che ci auguriamo rimanga sempre e comunque sufficientemente chiaro ed esauriente per tutti coloro che ci leggono. In effetti, la singolarità dei pagamenti in contanti è che sembrano contravvenire alle disposizioni in vigore in Italia in materia di pagamenti in contanti.
Come funzionano i pagamenti in contanti per gli stranieri: le sanzioni
Ovviamente, in maniera intuibile, all’interno del nostro Paese, tutti sanno che la disciplina competente in materia fissa un tetto di spesa massima che è possibile effettuare in contanti, vale a dire 1000 euro. L’obiettivo di questo provvedimento che destò tanto clamore quando venne reso effettivo qualche tempo fa nasce dall’intento di rafforza il concetto di tracciabilità del denaro e di mettere così in atto una strategia in più in tema di lotta all’evasione fiscale. Il nocciolo della questione in materia di pagamenti in contanti è però che ogni cittadino dell’Unine Europea si deve attenere alla disciplina competente per materia in vigore all’interno del proprio paese e non in quello in cui effettua gli acquisti. Ne consegue quindi che un francese possa effettuare pagamenti in contanti fino a tremila euro e che uno spagnolo si possa per esempio spingere fino ai 2.500.