Gli Eurobond, titoli di debito emessi dai Paesi dell’Euro, potrebbero allargare il mercato e ridurre i rischi individuali attraverso il risk pooling. Nonostante alcuni Paesi continuino a boicottare gli Eurobond, poiché, a loro dire, sarebbero convenienti solo per Spagna ed Italia, il Ministro Tremonti, reduce dalla tanto discussa Manovra Bis, e presente al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, esprime ampi consensi alla possibilità che offrono.
«sono uno strumento di consolidamento fiscale per la moneta comune, per il finanziamento futuro nella prospettiva di crescita».
Nonostante le recenti – ed in parte fondate – critiche sull’argomento (non dimentichiamoci che Tremonti giustifica spesso l’attuale crisi con la mancanza degli Eurobond), tali strumenti potrebbero secondo alcune analisi, far diventare più favorevole il prossimo, rigidissimo, inverno economico. L’idea di creare un vero e proprio Bilancio Europeo potrebbe costituire un’interessante opportunità anche nell’immediato. La crisi ci ha mostrato come i Bilanci Nazionali non sono in grado di confrontarsi apertamente con le necessità imposte dalla moneta unica, e che l’Europa avrebbe bisogno di un vero e proprio mercato obbligazionario europeo.
L’Eurobond e i Paesi coinvolti
C’è comunque da confrontarsi apertamente e domandarsi comunque in che modo Paesi come la Germania dovrebbero essere favorevoli a garantire titoli basati sul debito e sulla conseguente attività economica interna di Italia, Spagna o Irlanda: avrebbe tutto il diritto di prendere decisioni legati alla Politica Economica degli altri membri dell’unione europea!
Eurobond, le proposte di Prodi – Curzio
L’ex Presidente del Consiglio Prodi e il Prof. Curzio dell’Università Cattolica di Milano hanno proposto la nascita di un Fondo finanziario Europeo di 1.000 miliardi di euro, garantito in dalle Banche Centrali Nazionali e dalle partecipazioni nelle imprese pubbliche. Attraverso tale strumento si potrebbero emettere titoli sino a tremila miliardi di euro, ottenendo denaro per nuovi investimenti e riequilibrando debito pubblico nazionale. Una soluzione del genere potrebbe costituire il primo importante tassello per la creazione di un Bilancio Europeo Unico che aiuterebbe i Paesi in difficoltà e, di riflesso, gioverebbe anche ai più forti, rafforzando la moneta unica e contribuendo al calo dei tassi di interesse. L’Eurobond, in tal senso, potrebbe essere di aiuto a tutti.