Finalmente, come i mercati auspicavano si è arrivati al Governo Monti e alla Legge di Stabilità, con le conseguenti dimissioni di Berlusconi e la salita al colle di un tecnico di prestigio internazionale, in grado, come molti si auspicano, di poter effettuare le riforme necessarie a salvare dal baratro economico finanziario la nostra nazione e, nella più ottimistica delle possibilità, gettare le basi per un rilancio futuro.
Governo Monti e Legge di Stabilità: quali misure?
Con le dimissioni di Berlusconi, tocca ora al nuovo governo tecnico mettere in atto le misure richieste con la lettera alla Bce dello scorso 7 agosto, su cui peraltro il Governo Berlusconi stava già lavorando, ed attuare le misure indispensabili entro la fine del gennaio 2012. A queste, dovrebbe seguire un piano in grado di portare un risparmio di almeno 20 miliardi di euro entro i prossimi 2 anni.
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Nuove tasse: sembra ormai quasi sicuro il ricorso alla patrimoniale, con tassa sui patrimoni superiori ad 1,5 milioni di euro, ed all’ICI sulla prima casa, che aumenterà con un possibile adeguamento dei valori catastali.
Pensioni: si ipotizza un innalzamento dell’età pensionabile, per tutti, a 67 anni entro il 2026.
Lavoro: abolizione dell’articolo 18, che vieta il licenziamento alle aziende con oltre 15 dipendenti; si proporrà, probabilmente, una flexsecurity simile a quella in vigore in Scandinavia, che predica mobilità ed ammortizzatori sociali.
Crescita: liberalizzazioni su gas, poste e servizi. Non si è parlato molto, invece, dei tagli sulla spesa pubblica.
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