Guadagno di un patronato: si tratta di un ente messo a disposizione dallo Stato per far fronte a diverse pratiche burocratiche. al patronato gli italiani possono trovare un CAF al quale rivolgersi per documenti come la situazione economica famigliare, oppure trovare una prima risposta alle domande più frequenti per aprire una propria attività imprenditoriale e non solo. Dati tutti i servizi a disposizione, è lecito chiedersi qual è il guadagno di un patronato in una città di medie dimensioni. Vediamo un po’ come funziona il patronato.
Il guadagno di un patronato: riferimenti al CCNL
Il guadagno di un patronato dipende dal numero dei dipendenti e dai servizi erogati ai cittadini. Un dipendente medio guadagna dai 600 ai 1100 euro (dipende dal suo contratto di lavoro, cioè se è stato assunto a tempo determinato o indeterminato), per un orario di lavoro pari a quello in ufficio da dipendente privato. Il dipendente del patronato, però, segue le direttive CCNL. Oltre a questo, a quanto ammonta il guadagno di un patronato? Dipende dalle prestazioni effettuate. Molte sono gratuite a chi si rivolge a questi sportelli, ma per lo Stato questi documenti hanno un costo variabile in percentuale. Il guadagno di un patronato non è quantificabile, perché tutto dipende dalla richiesta dei cittadini. Tutto si può dire, tranne che sia una spesa inutile. Infatti, lo Stato riesce con il guadagno di un patronato a dare una prima risposta burocratica a procedure davvero troppo difficili per gli italiani che non hanno una laurea in Economia. Un lavoro immane attende i dipendenti dei patronati tutti i giorni, soprattutto nelle urgenze (basti pensare a cosa accadde nei CAF quando entrò in vigore l’IMU sulla prima casa…), oppure all’approssimarsi di una scadenza.
Il guadagno di un patronato nell’ottica della crisi
Il guadagno di un patronato può sembrare esagerato in periodo di crisi, ma in realtà i suoi servizi sono insostituibili. Ben altre sono le spese che lo Stato dovrebbe calmierare…