Problemi per molti Comuni relativamente al condono edilizio 2012 e 2013
Come in molti di voi ben sapranno, è notizia di questa estate quella secondo cui, in merito al condono edilizio 2012 e 2013, in Italia vigerebbe una pesante condizione di arretratezza. Secondo quanto riportato dal sito internet de Il Sole 24 Ore, infatti, “non solo a Napoli”, una delle città che a tal proposito sta affrontando negli ultimi anni i problemi peggiori, ma anche a Roma (la capitale d’Italia), a Bologna e addirittura in alcuni paesini davvero molto piccoli, si manifesta una condizione davvero molto pesante (persino il 90%)
Le pratiche non risolte del condono edilizio 2012 e 2013
Sempre secondo quanto riportato da un articolo de Il Sole 24 Ore risalente allo scorso agosto, moltissime sono le pratiche che i Comuni non hanno ancora portato a termine o concluso troppo tardi. Leggiamo infatti:
“A Roma restano 210mila pratiche, circa il 37% delle oltre 570mila presentate fra tutte e tre le sanatorie. Nel 2011 l’ufficio condono ha esaminato 6.723 pratiche, rilasciando 3.307 autorizzazioni in sanatoria. Per velocizzare, il Comune ha affidato a una sua società in house, Risorse per Roma, la gestione delle istruttorie; per contratto, dovrebbero essere esaminate 40mila pratiche l’anno, ma da gennaio ad aprile 2012 il ritmo è stato di circa 2mila al mese. Va meglio a Bari, dove le pratiche da definire sono 7.600, circa il 22% del totale (34.560)”
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In merito al condono edilizio 2012 e 2013, continuiamo a leggere:
“In una zona difficile come la Penisola Sorrentina (con vincoli paesaggistici e rischio di frane), l’arretrato arriva a superare il 90% di Meta di Sorrento e nemmeno altri centri si distinguono per efficienza: a Sorrento è al 78%, a Piano è al 69% e a Massa Lubrense al 57 per cento. Il Salento ha un territorio meno critico, ma a Casarano è paralisi e va male anche sul mare, ad Andrano, Melendugno, Vernole e Ugento. Quest’ultimo è uno dei paesi dove l’abusivismo ha più fatto parlare, anche per interi villaggi turistici e l’omicidio di un consigliere comunale; il Comune aveva costituito un ufficio ad hoc, senza successo”.
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