Il credito alle pmi è da sempre argomento assai interessante che, lo è diventato in maniera ancora più marcata, ultimamente vale a dire quando la crisi generalizzata che ha colpito e sta continuando ad affliggere il nostro Paese ha iniziato a mietere un numero di vittime sempre più ampio al livello nazionale e non. Del resto si sa che il desiderio di una larga parte politica all’interno del nostro Paese è quella di battersi a favore del credito alle pmi, del suo sblocco sempre più deciso e, perché no, del suo aumento dal punto di vista squisitamente quantitativo.
Il credito alle pmi: la situazione
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a rintracciare i dati più affidabili e al contempo più recenti in merito al fenomeno del credito alle pmi e alle sue più recenti evoluzioni. Il nostro punto di riferimento deve essere rappresentato essenzialmente dall’ultimo documento ufficiale in materia che è stato firmato durante lo scorso mese di luglio a Roma da Abi, Confindustria e Rete Imprese Italia. A conti fatti si tratta di un documento che vuole spingere a favore di un netto aumento del credito alle pmi e del miglioramento delle condizioni economiche per le imprese in generale.
Il credito alle pmi: lo sblocco
Il nocciolo tematico attraverso il quale si vuole sbloccare il credito alle pmi è abbastanza evidente: per migliorare le condizioni economiche delle nostre imprese soverchiate spesso da richieste di finanziamento o anche da debiti di varia natura ed entità, le associazioni di categoria hanno deciso di lavorare su più fronti vale a dire sia dal punto di vista dei finanziamenti alle imprese che dal punto di vista dei pagamenti che ogni impresa deve effettuare. E quindi, ad esempio, da un lato la sospensione per 12 mesi della quota capitale della rata di mutuo e, dall’altro, l’aumento della durata dei finanziamenti alle imprese allo scopo di migliorare l’erogazione del credito alle pmi.