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Il fair trade Italia

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Quando si parla di fair trade Italia spesso si hanno le idee confuse, o meglio, nella larga maggioranza dei casi il nostro ipotetico interlocutore comprende in modo sommario l’oggetto della nostra discussione, ma spesso non ha una cognizione precisa fino in fondo di quello di cui stiamo parlano. Di qui il nostro obiettivo primario, vale a dire in primo luogo comprendere che cosa è fair trade Italia attraverso una definizione quanto più possibile esauriente e sintetica al tempo stesso per sgombrare definitivamente il campo da equivoci di sorta in materia di fair trade Italia e per introdurre concetti chiave come l’Economia Solidale,  i Prodotti Equo Solidale e per l’appunto il concetto di Fairtradeitalia.

Il fair trade Italia: gli obiettivi

Per fair trade Italia, a conti fatti, si fa riferimento in primo luogo ad un’organizzazione internazionale attiva al livello globale così come, ovviamente, in maniera intuibile, all’interno del nostro Paese nella sua sezione fair trade Italia. In maniera altrettanto ovvia è facile da compredere che un’organizzazione che si chiama fair trade Italia non può che affondare le radici delle proprie attività nell’ambito del commercio (pensando a Trade-Off Traduzione e a Trade Traduzione) ma fair trade Italia lo fa attraverso un approccio differente rispetto a quello specificamente utilitaristico ed economico. La mission dell’organizzazione, infatti, consiste in primo luogo nel consentire condizioni di vita migliore ai produttori dei cosiddetti PVS, vale a dire i Paesi in via di Sviluppo.

Il fair trade Italia: le caratteristiche

Si tratta quindi di un’organizzazione che si muove in tutto il mondo e soprattutto sulle linee del commercio internazionale laddove, in linea di massima, il produttore si trova in Paesi in condizioni peggiori rispetto al compratore (ovviamente la filiera di prodotti trattati da fair trade Italia è costituita da prodotti a scarso contenuto tecnologico). Lo strumento attraverso cui fair trade Italia prova ad assicurare condizioni migliori ai produttori del cosiddetto Sud del mondo sono differenti ed eteorogenee, ma, soprattutto per quanto riguarda l’azione dell’organizzazione all’interno del nostro Paese, il principale strumento di cui si serve consiste nel marchio di certificazione fairtrade. Affinché chiunque si renda conto che il prodotto che ha per le mani deriva direttamente dal commercio equo e solidale.

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