Il parere di Goldman Sachs sull’Eurozona è un parere estremamente articolato ed eterogeneo. Con questo intendiamo dire che alla base del parere di Goldman Sachs sull’Eurozona vi sono una serie di consideraziono che vanno ben oltre dalle questioni meramente economiche. E, di fatto, nel parere di Goldman Sachs sull’Eurozona trovano spazio anche considerazioni di natura politica che riguardano anche il nostro Paese.
Il parere di Godman Sachs sull’Eurozona: le elezioni in Italia
Alla base della pubblicazione del parere di Goldman Sachs sull’Eurozona vi è in primo luogo una ragione di convenienza: a ben guardare il weekend di Pasqua in cui ci troviamo è uno dei pochissimi momenti nel corso dell’anno in cui le banche in giro per il mondo rimarranno chiuse per quattro giorni. E, si sa, che spesso, le dichiarazioni più forti o i piani più sanguinosi vanno presi proprio a banche chiuse. Nella fattispecie, il parere di Goldman Sachs sull’Eurozona attacca in modo frontale e diretto l’agenda politica del nostro Paese sparando a zero sui risultati delle più recenti elezioni politiche e su Beppe Grillo. In effetti nel parere di Goldman Sachs sull’Eurozona di un mese fa, i tecnici della banca di New York avevano giudicato assai interessante il successo di Beppe Grillo che sembrava foriero di interessanti prospettive: oggi, di contro, nel nuovo parere di Goldman Sachs sull’Eurozona, Grillo è un pericolo.
Il parere di Goldman Sachs sull’Eurozona: Grillo peggio di Cipro
Ciò che ci deve lasciar riflettere è che nel parere di Goldman Sachs sull’Eurozona Beppe Grillo e il suo Movimento a Cinque Stelle sono visti come il pericolo principale per l’Eurozona: ciò significa che il mondo della finanza ha più paura di Grillo che del rischio di default di Cipro.