Il piano anti deflazione di Draghi è da poco stato comunicato e già vi sono evidenti conseguenze dal punto di vista finanziario e non all’interno del nostro Paese e non solo. Perché, ovviamente, in maniera intuibile, le conseguenze di ogni affermazione di Draghi o comunque provenienti dal board della Banca Centrale Europea producono effetti all’interno di tutta l’Eurozona e, volendo, anche al livello globale soprattutto nel caso in cui affrontino degli argomenti di ampio respiro come, per l’appunto, tutto quanto riguarda il cosiddetto piano anti deflazione. Anche se, a dire il vero, nel nostro caso, c’è poco ancora di chiaro e definito se non la manifesta volontà di intervenire con un pianto anti deflazione da parte della Banca Centrale Europea e del suo governatore.
Il piano anti deflazione: la BCE
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebeero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in materia di piano anti deflazione e non solo, una riflessione a conti fatti anche abbastanza sintetica per le ben note ragioni di spazio. In primo luogo, a questo punto, prima ancora di analizzare cosa si sa del cosiddetto piano anti deflazione, diventa necessario fotografare velocemente quella che è la situazione che ha portato alla formulazione del cosiddetto pianto anti deflazione.
Il piano anti deflazione: obiettivo 2%?
All’interno dell’Eurozona l’inflazione è ancora presente ma in maniera molto marginale. E quindi il dilemma per gli analisti ma soprattutto per i policy maker sativi al livello continentale sul versante finanziario è quello ci combattere un’inflazione molto bassa attraverso, per l’appunto un piano anti deflazione ad hoc. A questo punto occorre anche tener presente che l’obiettivo di fondo della Banca Centrale Europea è quello di mantenere l’inflazione su livelli bassi, inferiori ai due punti percentuali per la precisione, all’interno degli Stati Membri che hanno l’euro. Eppure, nella situazione di oggi, l’inflazione è talmente più bassa del 2% da rendere necessario nei prossimi mesi l’adozione di quel piano anti deflazione che Draghi ha solo ventilato pochissimi giorni fa.