Il redditometro è ormai entrato in vigore da tempo e anche se ha perso alcune delle sue possibilità di investigazione alcuni dei suoi poteri di controllo in fase di approvazione in sede parlamentare, comunque inizia a dare i suoi effetti. O meglio, i primi effetti del redditometro sono già presenti almeno dal punto di visto del fattore deterrente. Significa, in altre parole, che la lotta all’evasione fiscale, obiettivo principale designato dal redditometro e da coloro che lo hanno pensato, ha avuto già un primo effetto: il redditometro ha infatti fatto da deterrente per molti potenziali evasori che hanno corretto le loro dichiarazioni dei redditi e non solo per timore di incappare nei nuovi controlli previsti proprio dal redditometro.
Il redditometro: lettere di accertamento entro aprile
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di sostegno nell’ambito della nostra analisi in tema di redditometro e delle sue conseguenze in senso più ampio, una riflessione la nostra anche abbastanza sintetica per le ben note ragioni di spazio ma che speriamo rimanga sempre chiara. A conti fatti una data cruciale nell’ambito della applicazione del redditometro e dei suoi effetti sarà tangibile nei prossimi giorni.
Il redditometro: lettere di accertamento per i contribuenti
Entro i primi giorni di aprile, infatti, l’Agenzia delle Entrate invierà una lettera di accertamento a circa 20 mila italiani che non hanno mostrato la coerenza prescritta dalla legge tra il proprio stile di vita e la propria dichiarazione dei redditi. Si tratta in pratica di circa 20 mila italiani che il redditometro ritiene potenzialmente a rischio di evasione fiscale nel periodo in esame vale a dire nel corso del 2009. In sede di incontro il contribuente sarà chiamato a rendere conto all’Agenzia delle Entrate delle disparità tra stile di vita e reddito dichiarato come previsto dall’applicazione del redditometro.