Il trattamento di fine rapporto è un elemento importante nell’ambito della disciplina giuslavoristica del nostro ordinamento e rappresenta una pietra miliare di notevole rilevanza nell’ambito di tutto quanto è più o meno strettamente connesso al mondo del lavoro in Italia. A conti fatti tutti noi possiamo più o meno facilmente e più o meno intuitivamente capire a cosa è giusto fare riferimento ogni qual volta si parla di trattamento di fine rapporto ma, proprio data la rilevanza dell’argomento, occorre la massima precisione possibile per poter definire cosa sia il trattamento di fine rapporto e per comprendere anche la portata delle novità che ciclicamente si sedimentano sul tema.
Il trattamento di fine rapporto: informazioni di base
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli argomenti di base che più potranno esserci utili nel corso della nostra disanima in tema di trattamento di fine rapporto, analisi abbastanza sintetica per le ben note ragioni di spazio. A conti fatti il trattamento di fine rapporto, noto a più, addetti ai lavori e non, con il comunissimo e notissimo acronimo TFR, viene spesso identificato anche come liquidazione o anche come buonuscita ed è un elemento tipico dei contratti di lavoro subordinato.
Il trattamento di fine rapporto: opzioni
Nella fattispecie, il trattamento di fine rapporto identifica una porzione di retribuzione che il datore di lavoro consegna al lavoratore subordinato al momento della cessazione del rapporto di lavoro in questione. Le fasce di destinatari del trattamento di fine rapporto sono ampie in quanto coinvolgono da un lato tutti i lavoratori subordinati impiegati nel settore privato e, dall’altro lato, per quanto concerne il settore pubblico, tutte le categorie che rientrano nel cosiddetto pubblico impiego contrattualizzato che sono stati assunti a partire dal 1° gennaio del 2001. C’è anche da notare un’evenienza che si sta diffondendo con sempre maggiore convinzione all’interno del nostro Paese e che viene identificata come l’anticipazione del trattamento di fine rapporto. A conti fatti, complici le difficoltà economiche del momento e la contingenza che il nostro Paese sta attraversando, sono sempre di più i lavoratori dipendenti che chiedono al proprio datore di lavoro d anticipare, parzialmente o integralmente il loro trattamento di fine rapporto.