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Imprese: credito di imposta ricerca e sviluppo

credito di imposta ricerca e sviluppo

Il credito di imposta ricerca e sviluppo per le imprese che collaborano con l’attività degli atenei italiani è stato formalmente definito sulla base della circolare 51 dell’agenzia delle Entrate datata 28 novembre 2011: molti aspetti sulla fruizione del bonus delle imprese nei confronti dell’Erario sono stati tralasciati fino a quel momento e solo negli ultimi tempi sono stati chiariti.

Chi può chiedere il credito di imposta ricerca e sviluppo?

Innanzitutto, è importante definire chi può usufruire del bonus: possono ottenere il credito di imposta ricerca e sviluppo tutte le imprese, a prescindere dalla forma giuridica, capitale sociale impiegato e numero di dipendenti assunti. Non esistono limiti per la data di inizio attività così come non esistono vincoli sul tipo di ente: gli incentivi possono essere richiesti anche da enti non commerciali o imprese non residenti se organizzate stabilmente nel territorio italiano.

Possono chiedere gli incentivi tutte le imprese che hanno commissionato attività di ricerca e sviluppo ai seguenti enti: università statali, università private e legalmente riconosciute, l’ASI – Agenzia spaziale italiana, organismi ed enti pubblici di ricerca tra quelli definiti dalla Commissione 2006/C 323/01.

Non esiste una forma di collaborazione predefinita per chiedere il credito di imposta ricerca e sviluppo: nonostante la norma parli di associazione e consorzio, basta semplicemente scegliere un tipo di collaborazione non in contrasto con quelli definiti dalla norma.

Credito di imposta ricerca e sviluppo: quali sono i tipi di ricerca?

Le tipologie di ricerca che permettono alle imprese di richiedere il credito di imposta ricerca e sviluppo devono essere assimilabili a quelle definite dalla Commissione 2006/C 323/01: sviluppo sperimentale, ricerca fondamentale o ricerca industriale.

Per sviluppo sperimentale si intende l’acquisizione e l’utilizzo di conoscenze già esistenti di varia natura al fine di produrre nuovi servizi o migliorare quelli già esistenti. La ricerca fondamentale, invece, comprende tutti gli studi su fatti osservabili senza che questi siano necessariamente utilizzabili praticamente. Infine, la ricerca industriale riguarda il miglioramento della produzione e dei prodotti attraverso un’attività di studio su servizi esistenti.

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