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Individuare l’ammontare del reddito dominicale

reddito dominicale

Il reddito dominicale: cosa c’è da sapere in proposito

Tra le tante tipologie di reddito con cui potreste dover avere a che fare, considereremo quest’oggi il cosiddetto reddito dominicale. Se non ne avete mai sentito parlare, se la cosa vi interessa ma, al riguardo, non possedete sufficienti informazioni, continuate a leggere e ne saprete di più.

Ovviamente, quanto riportato in questo articolo è divulgato al solo scopo informativo e, poiché è trattato in maniera piuttosto sommaria (forniremo le info più importanti ma non ci addentreremo a fondo nelle relative questioni), vi consigliamo, per ogni dubbio e chiarimento in merito, di rivolgervi all’esperto .

Che cos’è il reddito dominicale? In cosa consiste esattamente?

Scendendo nei dettagli, e volendo fornire una definizione, il reddito dominicale consiste in quella particolare tipologia di reddito facente riferimento “alla proprietà dei beni e non al concreto esercizio dell’attività agricola” (Wikipedia.org).

L’ammontare del reddito dominicale varia in base a determinate e ben precise caratteristiche, relative al terreno in questione (ad esempio, la sua conformazione).

Ma come si individua l’ammontare del reddito dominicale? Cercheremo di chiarirlo nel nostro prossimo e ultimo paragrafo.

Come ottenere l’ammontare del reddito dominicale

Per individuare l’ammontare del reddito dominicale, bisogna considerare quella che è la tariffa d’estimo prevista per il terreno (sempre da quanto leggiamo su Wikipedia.org:

“La determinazione avviene applicando le tariffe d’estimo che prevedono, a livello locale (per lo più sono elaborate per ogni singolo Comune), per ogni tipologia di coltura una apposita tariffa.
Nella concreta applicazione del reddito catastale, possono verificarsi due casi:

  • se la coltura praticata è uguale a quella risultante in catasto: il reddito corrisponde a quello catastale
  • se la coltura praticata è diversa da quella risultante in catasto: si applica la tariffa d’estimo media attribuibile alla qualità di coltura praticata”).

Tale tariffa andrà poi rapportata agli ettari considerati. Per maggiori informazioni al riguardo, consultate l’esperto di riferimento.

 

 

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