Le stime sulla Crescita Economica in Italia sono l’argomento del giorno. Purtroppo continua il periodo infelice per l’ Italia che dopo il declassamento da parte delle agenzie di rating vede anche una situazione poco rosea dipinta dagli studi Ocse, Confindustria e dalla comunità europea. La situazione descritta dal centro studi di CONFINDUSTRIA, non molto diversa da quella prospettata a livello europeo, dice che il paese da tredici anni a questa parte è sostanzialmente fermo e che i livelli di benessere sono caduti ai livelli del 1999.
Crescita Economica in Italia, le stime
Purtroppo le stime della crescita economica in Italia per l’ anno in corso sono scese allo 0,7 per cento rivedendo già un risicato più 1,1 per cento che era stato precedentemente previsto. L’ anno dopo si avrà invece una crescita di soli 0,2 punti percentuali, lasciando intendere che in ogni caso difficilmente verranno creati nuovi posti di lavoro.
Nel settore occupazione tra l’ altro uno dei maggiori problemi legati alla Crescita economica in Italia sembra proprio il fatto che il precariato la fa da padrona e coinvolge quasi un giovane su due. Servirebbe quindi, come auspicato dai vertici europei e dal presidente della CONFINDUSTRIA, una piano in grado di incentivare lo sviluppo e rilanciare l’ economia. Anche questo è stato un tema strettamente correlato alla Crescita economica in Italia affrontato durante il vertice tenutosi martedì che ha visto coinvolto il ministro delle finanze Tremonti, quello del lavoro Sacconi, e vertici della Confindustria, di BANKITALIA oltre che del mondo cooperativo ed imprenditoriale in generale. L’ obiettivo numero uno per favorire la Crescita economica in Italia è fare ripartire le infrastrutture e rilanciare in modo massiccio gli interventi per la banda larga, che fornirebbero alle famiglie italiane la possibilità di connettersi ad internet.
Tuttavia allo stato attuale, per favorire la Crescita economica in Italia, l’esecutivo punta decisamente ad interventi a costo zero, sfruttando risorse alternative. In particolare il veto è per la l’inizio di nuove opere e si punta a completare quelle già esistenti. Per completarle si darà la possibilità agli operatori privati di intervenire tramite il project financing, magari proponendo degli sgravi contributivi.
Crescita Economica in Italia, le differenze con l’Europa
In ogni caso la Crescita economica in Italia dello 0,7 per cento pronosticata difficilmente potrà essere rivista. E pertanto il paese risulterà tra i fanalini di coda a livello europeo. Molto distanti sia la Germania ( con una crescita del 2,9 per cento), e della Polonia (nel 2011 la crescita si attesterà intorno al 4 per cento).
Lontane anche Francia e Svezia con tassi di crescita medi intorno all’ 1,5 per cento. Tuttavia uno dei nodi fondamentali che l’esecutivo dovrà affrontare sarà anche quello inerente la pressione fiscale, che nel 2012 dovrebbe raggiungere il livello record del 44 per cento. L’ allarme del resto era stato lanciato dalla Confindustria dove il centro studi aveva calcolato che la pressione delle imposte supererà anche quella record del 1997 dove il governo Prodi introdusse l’ eurotassa con il preciso scopo di far entrare il paese nell’ euro ( la pressione fiscale allora si fermo al 43,7 per cento). In tale quadro diventa molto difficile contrastare la caduta di posti di lavoro che dall’ inizio della recessione è stata stimata in 429.000 unità. Purtroppo oltre alla perdita degli occupati vi sono anche delle zone grigie che occorre esaminare per inquadrare nel modo più completo il problema del lavoro.
La cassa integrazione ed il ricorso a forme di contratti precari infatti non viene tecnicamente classificata come disoccupazione ma contribuisce a creare una situazione occupazionale non ottimale. Infatti i recenti dati Ocse hanno confermato che nella fascia tra i 18 ed i 24 anni il fenomeno del precariato è molto diffuso ( circa il46 per cento dei lavoratori hanno un contratto precario). A livello europeo inoltre la disoccupazione è al 17,3 per cento mentre in Italia tale percentuale supera i 27 punti percentuali. Un dato significativo che indica che la classe più colpita è quella dei giovani oltre che del lavoro femminile. Il problema della Crescita economica in Italia è ancora tutto da scoprire.