La azione revocatoria è una fattispecie giuridica particolarmente interessante per una lunga serie di ragioni. In primo luogo perché siamo nell’ambito delle azioni di difesa del proprio patrimonio e, allo stesso tempo, rivolgendo lo sguardo dall’altro lato della barricata, siamo nell’ambito delle azioni che il creditore può far valere a scapito del debitore di turno per non perdere il diritto di rivalersi in tutte le sedi. Ma la azione revocatoria è interessante non solo in sé per sé ma acquista una dose di interesse maggiore soprattutto negli ultimi anni, vale a dire in un periodo di crisi così duratura e pressante come quello che stiamo vivendo all’interno del nostro Paese.
La azione revocatoria: che cosa è
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che possono esserci più utili nell’ambito della nostra discussione in merito alla azione revocatoria. E, quindi, a questo punto, per forza di cose, conviene cercare di formulare una definizione quanto più sintetica e al contempo esauriente di azione revocatoria. La azione revocatoria è una fattispecie giuridica che poggia le sue radici sul concetto di responsabilità patrimoniale del debitore per quanto riguarda le obbligazioni assunte nei confronti di un creditore. Esistono una doppia possibilità di azione revocatoria: la azione revocatoria ordinaria e quella fallimentare.
La azione revocatoria: il codice
I riferimento ufficiali della azione revocatoria, laddove per riferimenti ufficiali dobbiamo fare riferimento per forza di cosa ai codici, sono da rintracciare sia negli articoli 2901-2904 del codice civile che nella Legge fallimentare all’articolo 67. La azione revocatoria è una fattispecie giuridica che offre la possibilità al creditore di far dichiarare inefficaci gli atti messi a punto dal debitore in pregiudizio delle sue ragioni allo scopo di rendere impossibile il recupero crediti da parte del creditore. Di solito attraverso la vendita di una qualche proprietà a terzi. I tempi di prescrizione per effettuare la azione revocatoria sono fissati dalla legge in cinque anni.