La Borsa del Giappone continua a salire, anzi, forse, sarebbe meglio affermare che la Borsa del Giappone ricomincia a salire come aveva fatto per lo passato e come non faceva più da qualche settimana. A conti fatti, potrebbe sembrare ad un occhio disattento anche leggermente superfluo interessarsi dell’andamento finanziario e borsistico di una piazza economicamente così lontana da noi come quella di Tokyo: eppure, a ben guardare, in un mondo globalizzato come il nostro in cui le interconnessioni al livello economico e di borsa ancor più marcatamente, sono fondamentali, comprendiamo in maniera intuibile che anche l’andamento della Borsa del Giappone e le sue oscillazioni hanno ripercussioni più o meno significative, ma pur sempre rilevanti, anche all’interno delle economie a noi più vicine.
La Borsa del Giappone: numeri e record
Quando si parla di Borsa del Giappone, vale a dire della piazza finanziaria di Tokyo, in senso lato non possiamo non riconoscere che negli ultimi mesi ci sono stati tutti indici positivi: nel senso che tutti i normali valori che servono ad analizzare lo stato di salute di un’economia nazionale hanno fatto ben sperare per Tokyo e il Giappone. Negli ultimi tempi, però, un lieve rallentamento bollato come fisiologico da qualche addetto ai lavori e da preoccupante prodromo di crisi da altri organi competenti. Fatto sta che nelle ultime sedute la Borsa del Giappone ha ottenuto nuovamente ottime performance: l’indice Nikkei dei cosiddetti 225 titoli guida ha toccato più di 15.365 punti arrivando a livelli che non sfiorava da maggio scorso.
La Borsa del Giappone: le cause del boom
Le ragioni alla base di tale nuovo e consistente balzo in vanti sono tante ed eterogenee: alcune sono propriamente endogene, altre nascono e discendono in maniera più o meno diretta da fenomeni di politica monetaria internazionale: a conti fatti accade che un’ondata di fiducia da parte degli investitori giapponesi causata dalla riduzione delle misure di incentivo all’economia Usa prevista dalla Fed ha portato ad un conseguente indebolimento dello yen rispetto al dollaro sui mercati valutari internazionali.