La differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia affonda la propria storia molti anni fa. Ed in effetti, provando a fare un rapidissimo excursus in merito alla differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia ci rendiamo contro che la prima distinzione si rintraccia nell’ambito della data di nascita. Il primo documento in merito è un regio decreto del 1935 che istituiva le forme di pensioni obbligatorie a carico dello Stato e, tra queste, non compariva la pensione di anzianità.
La differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia: la storia
Quindi la prima differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia sta nel fatto che la pensione di anzianità nasce in Italia circa 30 anni più tardi della pensione di vecchiaia. Anche in anni più recenti la differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia è rimasta: in effetti anche con le riforme degli anni Novanta la pensione tipo nel sistema italiano è sempre stata la pensione di vecchiaia, mentre, in molte riforme, manca la pensione di anzianità.
La differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia: età e contributi
La differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia passa attraverso le definizioni: la pensione di vecchiaia si ottiene, previa cessazione del rapporto di lavoro dipendente, al compimento di una data età anagrafica e con almeno 20 anni di contributi versati. E il trattamento della pensione di vecchiaia comincia dal mese immediatamente successivo al raggiungimento dei parametri anagrafici e contributivi. Di contro, per quanto concerne la differenza tra pensione di anzianità e di vecchiaia, dobbiamo sapere che la pensione di anzianità può essere riscossa dai lavoratori dipendenti che hanno maturato 35 anni di contributi e hanno compiuto 57 anni. I requisiti anagrafici e contributivi possono variare a seconda della categoria di lavoro d’appartenenze e sono combinabili: nel senso che per un’età anagrafica minore possono bastare più contributi.