E’ in arrivo la nuova imposta ICS. Si tratta di una nuova tassa che andrà ad incidere come tutte le altre sul portafoglio di tutti noi contribuenti del nostro Paese, ma, che, pare, perché è bene chiarire che la nuova imposta ICS è per ora solo una ipotesi, possa portare ad una qualche convenienza economica per le nostre tasche. In effetti allo stato delle cose l’idea della nuova imposta ICS consisterebbe in una sorta di revisione per quanto concerne il pagamento dell’Imu (Imposta Comunale Immobili) e sembrerebbe interessare in modo esclusivo tutto ciò che non riguarda la prima casa.
La nuova imposta Ics al posto dell’Imu
Per quanto riguarda le questioni sulla prima casa e il pagamento dell’Imu sappiamo tutti che è uno dei nodi su cui sta dibattendo con maggiore lena il nuovo governo del presidente del Consiglio Enrico Letta. Eppure, il dibattito non riguarda la nuova imposta ICS ma esclusivamente le questioni relativamente alla prima casa. Il governo ha sospeso il pagamento della rata di giugno dell’Imu per la prima casa, ma non ha preso ancora una posizione netta in merito a tutte le tasse che non sono relative alla prima casa. Da qui l’ipotesi ventilata da più di una voce di corridoio della nuova imposta ICS (che, nonostante il nome non riguarda nè l’Imposta di Successione, nè l’Imposta di Registro, nè Imposta di Bollo o neanche una forma di Nuova Imposta di Bollo).
La nuova imposta ICS: che significa?
La nuova imposta ICS s riferisce ad un acronimo che si scioglie in questo modo: Imposta su Casa e Servizi. L’idea è quella di riformare completamente l’Imu e le regole sul suo calcolo e sul suo pagamento nel corso dei prossimi mesi (dando ormai quasi per scontato che la rata di giugno dell’Imu sulla prima casa verrà sospesa). La nuova imposta ICS, nelle idee al vaglio del legislatore competente per materia, comprenderà sia l’Imu che la Tares (vale a dire la nuova tassa sui rifiuti e sui servizi indivisibili di pertinenza comunale) che l’addizionale Irpef.