La nuova previdenza è entrata in vigore il 1° gennaio 2013. L’entrata in vigore della nuova previdenza è reale oltre che formale, infatti possiamo dire che è da questi giorni che se ne vedono gli effetti ed è da questi giorni che la nuova previdenza è realmente attiva.
La nuova previdenza: l’età pensionabile
La nuova previdenza prevede una serie di cambiamenti, tra cui, in potente sintesi i più importanti riguardano l’età pensionabile e il cambio di sistema. In base alle norme della nuova previdenza l’età pensionabile è aumentata: ad oggi gli uomini vanno in pensione a 66 anni e 3 mesi e le donne a 62 e 3 mesi.
La nuova previdenza: il sistema contributivo
Ulteriore cambiamento fondamentale all’interno delle norme riguarda il sistema di calcolo. Con la nuova previdenza, infatti, scompaiono le pensioni di anzianità e si passa integralmente al sistema contributivo puro.
Di fronte alle domande sulla convenienza o meno della nuova previdenza, bisogna tener presente che una regola non scritta, ma fortemente consigliata è quella della pensione complementare. Lo stesso presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, in merito alla nuova presidenza ha definito la pensione complementare come “la seconda gamba” per i contribuenti nell’ambito della nuova previdenza.
La pensione complementare si diffonderà sempre più, ma si tratta comunque di un fenomeno che deve essere conosciuto meglio dai contribuenti italiani: basti pensare che un elemento così importante per la nuova previdenza è stato già scelto solo dal 23% degli italiani contro una media del 91% in Europa.