Specialmente in tempi di crisi economico-finanziaria come quelli che stiamo vivendo attualmente, la prestazione di lavoro occasionale senza ricevuta d’acconto e con ricevuta d’acconto, si sta rivelando sempre più un esercizio diffuso e scelto da moltissime persone.
Non solo studenti e precari, infatti, ma anche dipendenti pubblici e privati che, per ottenere un guadagno extra, si cimentano in un secondo lavoro.
Purché conforme alla legge, lo Stato italiano non vieta assolutamente le prestazioni occasionali. Lavori accessori, lavori a chiamata, lavori part time e/0 a tempo determinato e lavori occasionali di lavoro autonomo sono tra le prestazioni più diffuse.
Quando si verifica prestazione occasionale senza ricevuta d’acconto
Generalmente le prestazioni occasionali non possono superare la durata di 30 giorni l’anno per “datore di lavoro” e il compenso di 5.000 euro, somma entro la quale non è necessario pagare i contributi.
La ricevuta d’acconto è una sorta di fattura che si emette dopo la prestazione occasionale e riporta tutte le entrate percepite. Cliccando su questo link potrete avere informazioni su come elaborare un’eventuale ricevuta d’acconto.
A volte si può assistere a prestazioni occasionali senza ricevuta d’acconto. Non ci troviamo di fronte a una prestazione occasionale senza ricevuto d’acconto nei casi in cui parliamo di lavori svolti presso imprese, società ed enti.
Esempi di prestazione occasionale senza ricevuta d’acconto
Il lavoro non commerciale non rientra tra le tipologie di prestazione occasionale senza ricevuta d’acconto. Percepire un compenso per l’aver aiutato un vicino a imbiancare i locali della sua attività, essersi prestati in lavori manuali o di ristrutturazione per un amico, aver pulito le scale dell’edificio in cui vive la propria madre e così via, non necessitano infatti di ricevuta d’acconto.