News e provvedimenti recenti in merito al finanziamento ai partiti
Tra le questioni più ardue e spinose degli ultimi anni, quella che concerne il finanziamento ai partiti ha fatto e continua ininterrottamente a far parlare di sé.
A tal proposito, se il 2013 si è chiuso con l’importantissima notizia secondo cui, a partire dal 2017, il finanziamento ai partiti verrà definitivamente abolito (avrete certamente sentito parlare del Tweet di Letta che recitava quanto segue: “Avevo promesso ad aprile abolizione finanziamento pubblico partiti entro l’anno.L’ho confermato mercoledì.Ora in cdm manteniamo la promessa”), il mese di dicembre non se ne è andato senza chiacchiere o polemiche.
Ad ogni modo, restando ancorati a quanto recentemente annunciato da Letta, ciò che dovrebbe accadere è che, già dal 2014 in corso, il finanziamento ai partiti sarà ridotto del 25% (e si passerà al 50% nel 2015 e al 75% nel 2016) e sarà poi abolito nel 2017.
Cosa accadrà quando il finanziamento ai partiti sarà abolito?
“Tolto di mezzo” il finanziamento ai partiti che tante discussioni ha scatenato nel corso degli anni, i vari gruppi politici potranno finanziarsi grazie alle donazioni dei privati e al 2 per mille. Per quanto riguarda il 2 per mille, questo andrà allo Stato (e non verrà suddiviso) qualora il contribuente non esprima una preferenza. Per quanto concerne invece le donazioni private, queste saranno soggette a detrazioni (pari al 37% se comprese tra i 30 e i 20mila euro e al 26% fino a 70mila euro).
Le critiche e le polemiche sul decreto di legge che abolisce il finanziamento ai partiti
Se Renzi e Alfano si sono subito rivelati entusiasti in merito al ddl che abolisce il finanziamento ai partiti, la stessa cosa non si può dire per altri importanti esponenti politici italiani.
Tra questi, Di Pietro non si sbilancia e aspetta che le parole si trasformino definitivamente in fatti, Grillo definisce quanto avvenuto l’ennesima presa in giro e chiede a Letta di restituire i 45 milioni di rimborsi elettorali del PD.