La riunione della Banca Centrale Europea della scorsa settimana non è stata, come dire, una di quelle riunioni epocali, nell’ambito delle quali appare chiaro che un cambiamento di grossa rilevanza è in procinto di essere registrato. A conti fatti la riunione della Banca Centrale Europea ha portato con sè e, dunque, ha consegnato agli osservatori di mercato internazionali l’immagine di una moneta unica forte ed in salute.
La riunione della Banca Centrale Europea: un’euro molto forte
In occasione dunque della riunione della Banca Centrale Europea l’elemento di maggior spicco sono state le parole contenute nell’intervento del presidente Mario Draghi che, nell’ambito della conferenza stampa in seguito alla riunione della Banca Centrale Europea ha pubblicamente rimarcato i progressi della moneta unica. Del resto la riunione della Banca Centrale Europea è caduta in un momento di grosso apprezzamento per quanto riguarda la moneta unica: basti pensare che, dati alla mano, la moneta unica ha raggiunto la quota di 1,36 vale a dire il massimo dal novembre del 2011.
La riunione della Banca Centrale Europea: pericolo deflazione
L’intervento di Mario Draghi nell’ambito della riunione della Banca Centrale Europea è stato volto a frenare sul nascere ogni tipo di ardore speculativo nei confronti della moneta unica tale da poter innescare una pericolosa, anche se al livello ancora embrionale, guerra delle valute. Anzi, nell’ambito della riunione della Banca Centrale Europea è stato proprio Mario Draghi ad annunciare l’attesa di una nuova discesa dell’inflazione nel corso dei prossimi mesi: in tal caso sarà la Banca Centrale Europea ad intervenire in senso espansivo contro i sintomi di un’incipiente deflazione.