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La rivalutazione del dollaro

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La rivalutazione del dollaro è un trend molto evidente in questo periodo. Se da un lato possiamo parlare di rivalutazione del dollaro soprattutto nelle ultimissime giornate a causa delle scelte di politica monetaria della BCE, dall’altro, adottare una prospettiva del genere e far passare il messaggio in base a cui dietro la rivalutazione del dollaro ci sia solo la debolezza della moneta unica europea ci appare obiettivamente abbastana riduttivo. E, questo, lo capiamo essenzialmente da due ragioni: in primo luogo perchè la rivalutazione del dollaro è ravvisata anche da indici che non hanno niente a che fare con l’Euro e, in secondo luogo, perchè si tratta di un fenomeno già evidente nelle ultime settimane.

 

La rivalutazione del dollaro: informazioni di base

Ciò non toglie che le parole di pochi giorni di fa del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi che ha annunciato l’adozione di un programma di alleggerimento quantitativo contestualmente al taglio dei tassi (-10 punti base per i tre principali tassi controllati dalla BCE) abbia avuto un effetto indiscutibile sulla rivalutazione del dollaro anche se in maniera indiretta. Ma, il fatto che la rivalutazione del dollaro sia legata a dinamiche anche non esogene – non collegate alle scelte di politica monetaria al di qua dell’Atlantico a conti fatti – si legge dall’esame di alcuni indici specifici. Nella fattispecie stiamo facendo riferimento all’andamento del Dollar Index (che confronta il dollaro americano con il rendimento di un paniere di altre valute) che ha toccato i livelli più alti da oltre un anno. E conviene anche informarsi su Calcolo del Mutuo, Calcolo del IMC.

 

La rivalutazione del dollaro: le principali conseguenze

Inoltre, c’è anche da considerare le conseguenze più evidenti in materia di scelte d’investimento quando si parla di rivalutazione del dollaro. Gli investitori internazionali, infatti, si stanno gradualmente orientando verso la possibilità di un carry trade tra valute forti, nella fattispecie tra Euro e dollaro. Il meccanismo parte dalla perdita di interessa verso molti titoli di Stato dell’eurozona che, almeno a medio termine, stanno mostrando rendimenti addirittura negativi. Inoltre, il costo di finanziarsi in euro è oggi ai minimi storici e ciò potrebbe spingere gli investitori a indebitarsi in euro per investire in dollari abbandonando le obbligazioni sovrane dell’euurozona e puntando ai Tresury americani. 

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