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La tassazione sui conti esteri: cosa c’è da sapere!

tassazione sui conti esteri

Quando si parla di tassazione sui conti esteri, si intende generalmente richiamare l’attenzione verso una particolare tipologia di tassazione riguardante quei cittadini italiani che risultino essere possessori di conti di deposito o di conti correnti esteri.

Con il noto e ormai molto discusso decreto di legge “Salva-Italia”, infatti, erano state stabilite aliquote pari all’1 per mille sia per l’anno 2011 che per l’anno 2012 e pari invece all’1.5 per mille, per quanto avrebbe dovuto attenere al 2013 appena cominciato. Tali aliquote, ovviamente, andavano considerate in misura proporzionale ai mesi effettivi e senza l’applicazione di alcuna soglia minima.

A seguito poi di quello che tutti abbiamo imparato a conoscere come “maxi-emendamento Semplifica Italia”, le cose in merito alla tassazione sui conti esteri sono leggermente cambiate: vediamo qui di seguito come!

Come è cambiata la tassazione sui conti esteri nel 2013

Come vedremo di seguito, il maxi-emendamento Semplifica Italia è intervenuto a modificare in alcuni importantissimi aspetti quella che è la tassazione sui conti esteri.
Per la precisione, infatti, l’aliquota summenzionata è stata annullata e sostituita da una quota fissa (pari a 34,20 euro) che vale per tutti i Paesi (e non, come in un primo tempo si pensava, solo per quelli facenti parte dell’UE/SEE).

Aggiornamenti e modifiche alla tassazione sui conti esteri

Le informazioni relative alla tassazione sui conti correnti esteri è stata resa nota, nel corso dei mesi, in maniera abbastanza graduale. Di conseguenza, nonostante non crediamo ce ne sia il reale bisogno, vi consigliamo di controllare accuratamente la normativa per verificare personalmente che qualcuna delle informazioni contenute in questo articolo non sia incompleta o errata.

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