Negli ultimi tempi si è tornato a parlare di teoria quantitativa della moneta cercando un modo di spiegare i problemi di inflazione che caratterizzano ciclicamente tutti o quasi i Paesi più sviluppati dal punto di vista economico al livello mondiale e provando allo stesso tempo di spiegare mediante la teoria quantitativa della moneta stessa quali potrebbero essere le strategie per evitare l’insorgere dell’inflazione per stroncare così sul nascere ogni possibile conseguenze negativa. Ovviamente, in maniera intuibile, sarebbe un errore pensare che la teoria quantitativa della moneta sia nata da poco e quasi come tentativo di rispondere alla crisi attuale, ma, senza dubbio, possiamo dire che è tornata in auge in molti ambiti di studio e non solo.
La teoria quantitativa della moneta: l’inflazione
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più possono esserci di aiuto e di sostegno nell’ambito della nostra disanima, sintetica per le ben evidenti e sempre pressanti ragioni di spazio, in merito alla teoria quantitativa della moneta. Ovviamente, in questa sede, cercheremo di evidenziare in maniera quasi esclusiva solo i punti fondamentali della teoria quantitativa della moneta cercando allo stesso tempo di spiegare i passaggi e i nessi di causa ed effetto in modo sempre chiaro e netto. La prima considerazione da fare è che la teoria quantitativa della moneta parte da un presupposto convinto: la causa dell’inflazione è la crescita delle masse monetarie.
La teoria quantitativa della moneta: i passaggi
I passaggi chiave della teoria quantitativa della moneta sono abbastanza semplici da seguire: l’innesco parte, come sempre, dalle banche centrali che hanno il potere conferito dalla legge di stampare denaro e che usano il denaro da loro stesse stampate per comprare titoli – sia pubblici che privati. Ovviamente, quando una banca centrale compra titoli sta immettendo denaro sul mercato: se compra titoli pubblici sta dando denaro a un Stato, se compra titoli privati sta dando soldi a banche commerciali bene o male. Allo stesso tempo, nell’ambito della teoria quantitativa della moneta, si ricorda un altro potere delle banche centrali vale a dire che le banche centrali possono determinare le riserve obbligatorie delle banche commerciali: meno riserve una banca commerciale deve mantenere al suo interno, più prestiti può elargire. Il rischio è che questo doppio meccanismo di controllo porti in fin dei conti alla crescita della massa monetaria e, quindi, a produrre più denaro del necessario: alla fine all’inflazione.