La collocazione dei Bot nella prima decade del mese di agosto è andata bene fino a un certo punto. In effetti, un preambolo di questo tipo, ci porta a prendere in considerazione una doppia faccia della collocazione dei Bot che stiamo mettendo sotto esame: se da un lato la collocazione dei Bot è andata bene dal punto di vista quantitativo, si tratta sempre e comunque di una collocazione dei Bot che ha fatto segnare minimi storici. E, quando si parla di minimi storici in materia di collocazione dei Bot, significa che il tasso lordo di riferimento cui sono stati collocati i titoli di Stato italiani è stato ancora più basso di quanto accaduto nell’asta di un mese fa.
L’asta di collocazione dei Bot: informazioni di base
Occorre dunque analizzare i dati inerenti alla più recente asta di collocazione dei Bot con la giusta cautela per poterli contestualizzare al meglio. Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto e di sostegno nel corso della nostra disanima in materia di collocazione dei Bot e non solo. E, anche nella fattispecie della collocazione dei Bot, i numeri non mentono mai: l’ammontare complessivo del volume dei titoli di Stato messi all’asta dal ministero del Tesoro è stato pari a circa 7 miliardi di euro.
L’asta di collocazione dei Bot: qualche consiiderazione
Per quanto riguarda invece la tipologia dei titoli di Stato di cui stiamo analizzando la più recente asta di collocazione, il nostro interesse si è concentrato essenzialmente sui Bot ad un anno. Un discrimine importante che naturalmente non possiamo non tenere in considerazione ogni qual volta parliamo di collocazione dei Bot, è quello che riguarda il tasso lordo cui si conduce la collocazione dei Bot: nella fattispecie i 7 miliardi di euro di titoli di stato a un anno sono stati collocati al nuovo minimo storico – tasso inferiore anche rispetto anche alla collocazione dei Bot di luglio – pari allo 0,279%.