Le cosiddette auto blu in Italia sono vetture molto speciali (e ultimamente anche molto chiacchierate) che lo Stato e la Pubblica Amministrazione mettono a disposizione dei funzionari e dei politici impegnati per le sorti del Paese. Equivalenti nostrane delle black cars inglesi, le auto blu in Italia sono in genere di cilindrata superiore ai 1600 cc e rappresentano, purtroppo, uno degli sprechi più grandi su cui la politica ha dovuto mettere mano.
Effettivamente, e non c’è dubbio, i numeri parlano chiaro: le auto blu in Italia sono davvero tante!
I numeri delle auto blu in Italia
Tra quelle impiegate dalla Pubblica Amministrazione, dalle Regioni e dalle Province, oltre che dalle Università Pubbliche, dagli Enti di Ricerca, dalle Asl e da alcuni comuni, nell’estate del 2012 le auto blu in Italia risultavano essere superiori alle 7.800 unità, per un costo complessivo di oltre un miliardo di euro (spesa calcolata per l’anno 2011).
Ovviamente, tali e allarmanti dati sulle auto blu in Italia sono stati presto notati e considerati dal governo di tecnici presieduto da Mario Monti, il quale nel giro di pochi mesi ha tagliato fortemente numero e sprechi rappresentati dalle auto blu in Italia (come se non bastasse, infatti, solo per pagare i numerosissimi lavoratori impiegati su auto blu e auto grigie, sono stati spesi finora circa 40mila euro l’anno).
Tagli e risparmi sulle auto blu in Italia
Già tra il 2011 e il 2012 si è assistito a un taglio sulle auto blu in Italia pari quasi al 17%, con un risparmio superiore ai 200 milioni di euro.
Tra il 2012 e il 2013, invece, si è stimato un altro 20% di tagli per un risparmio stavolta molto vicino ai 300 milioni di euro. C’è chi ancora non si definisce contento, convinto del fatto che le auto blu in Italia siano decisamente troppe e che insieme agli altri privilegi “goduti” da politici e funzionari rappresentino uno spreco davvero esoso.