Le aziende in crisi 2012 sono il segno di un Mercato globalizzato che non ha pensato alle specificità dei territori in favore di una produzione standardizzata di medio-basso livello. Infatti, la qualità costa: meglio quindi, in tempi di crisi, tentare di risparmiare con una qualità ridotta. Da questo ragionamento diffuso seguono due novità dei nostri tempi: l’acquisto sempre più verso i prodotti cinesi (infatti la Cina non risente per niente della crisi economica) e la diminuzione dell’esportazione italiana nell’ultimo anno, poiché i nostri prodotti sono di elevata qualità, ma più cari. Complice di tutto questo è l’Economia del nostro Paese, con un debito pubblico pari al 120% del Pil e il Mercato finanziario che non ci dà speranze. Come si traduce tutto questo per le aziende in crisi 2012?
I settori delle aziende in crisi 2012
Le aziende in crisi 2012 appartengono a settori ben precisi. In particolare, è tutta l’industria della nostra Economia a soffrire. La produzione generale è calata del 4%, con punte mai toccate prima della crisi, soprattutto nel manifatturiero, nell’artigianato, nel tessile. A questo si aggiunge l’Economia in nero: quella delle aziende cinesi nascoste, ma anche quella del Mercato sommerso, fatta di lavoratori-schiavi anche italiani che accettano pur di sbarcare il lunario. Anche l’inflazione, altro indice che mette in cattive acque la nostra Economia, è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. I tassi di interesse del nuovo Mercato mettono ancora di più nei guai le aziende in crisi 2012, che accedono con più difficoltà ai prestiti non soltanto per l’interesse elevato, ma anche per la burocrazia rallentata e la richiesta sempre più pressante di garanzie che valgono oro in tempi di crisi come questo.
Come risollevare le aziende in crisi 2012
Per risollevare le aziende in crisi 2012 non basta puntare sui settori tradizionali della nostra Economia: l’innovazione e la regolarizzazione del Mercato sono la chiave di volta del nostro successo come Paese. Questo non significa lasciare le aziende in crisi 2012 abbandonate a se stesse: il Made in Italy va difeso non con altri fondi, che sarebbero mangiati dalla crisi del Mercato, ma con proposte serie contro l’Economia sommersa.