Non è un paese per giovani. Dovrebbe essere questo l’appellativo con cui si ci riferisce all’Italia specialmente in tema di finanziamenti e mutui bancari. Almeno questo è lo scenario analizzando i dati sulla distribuzione della ricchezza di uno studio condotto da Bankitalia.
Lo studio di Bankitalia fotografa una situazione preoccupante in cui aumenta il gap tra vecchia e nuova generazione, dove i patrimoni accumulati nel passato sono rappresentati da proprietà e investimenti finanziari che non fanno altro che opprimere le nuove generazioni.
I giovani trovano difficoltà a guadagnare, a creare risparmi, hanno difficoltà a avviare imprese, ad accendere un mutuo per acquistare casa. E qui la situazione è al limite del collasso. In pochi infatti possono accedere ad un finanziamento se non senza qualche aiuto ulteriore da parenti e familiari.
Le banche, complice anche la situazione finanziaria, si vedono costrette a rifiutare finanziamenti a tutte quelle categorie di persone che si trovano in situazioni di precariato o non possono contare su una stabilità economica. Una condizione oramai assodata nel mondo del lavoro.
Cosa significa tutto ciò? Che i giovani, secondo una ricerca di mutui.it si ritrovano oramai a chiedere un mutuo in media all’età di 37 anni e che l’Italia rischia in questo modo di rinunciare a uno dei capisaldi del sistema sociale, la famiglia.