Ottenere un finanziamento da banche estere in Italia è molto più semplice per le famiglie e per le imprese che per gli enti della Pubblica Amministrazione.
Da quanto risulta dalle ultime indagini effettuate, infatti, sono scesi del 20% i prestiti erogati al settore pubblico, mentre hanno continuato imperterriti a salire quelli ai privati (+4% alle imprese, +10% alle famiglie).
La causa di ciò? La sfiducia nei confronti di un sistema amministrativo che resta arginato e immobile nonostante i vari tentativi di risanamento. I risultati conseguiti invece dalle aziende e dalle famiglie che tentano coraggiosi di uscire dalla crisi non sono infatti gli stessi ottenuti dal pubblico e, per questo, beneficiare di un finanziamento da banche estere diventa sempre più difficile.
Ma con un finanziamento da banche estere gli interessi hanno ritenuta alla fonte
La buona notizia, dunque, è che per un’impresa che tenta di ampliare i suoi orizzonti e per una famiglia che cerca invece di realizzare un desiderio, le possibilità di riuscita in merito alla richiesta di un finanziamento da banche estere sono molto più elevate.
Il “guaio”, però, è che tali tipologie di prestiti presentano interessi con ritenuta alla fonte.
E ciò significa, in poche parole, che la società fiduciaria risultante come controparte nel contratto di finanziamento deve corrispondere gli interessi applicando, a titolo d’imposta, la ritenuta alla fonte (Agenzia delle Entrate, risoluzione n. 89/E del 25 settembre).
La società fiduciaria nell’ambito di un finanziamento da banche estere
Relativamente a quello che risulta essere un finanziamento da banche estere, infine, è bene specificare che la società fiduciaria deve assolutamente rendere noti tutti i trasferimenti di denaro superiori a diecimila euro verificatisi successivamente alla sottoscrizione del contratto di prestito (Dl n. 167/1990).