Dopo che una sentenza della Commissione Tributaria del Veneto l’ha dichiarata illegittima, da anni si discute ormai sull’abolizione della famigerata tassa per l’abbonamento ai telefoni cellulari. Per tutti coloro che l’hanno pagata, infatti, si richiede la possibilità di fare domanda di recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari.
Fino a qualche tempo fa, per la precisione, si parlava di un rimborso fino a un massimo di 186 euro per ogni utente privato, e di un ammontare che sfiorava il limite massimo di 464,76 euro per le aziende. Le suddette cifre relative al recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari derivavano infatti dal calcolo ottenuto moltiplicando per 36 mensilità il costo di 5,16 euro al mese per i privati e di 12,91 euro per le aziende. Secondo la sentenza emessa dalla Commissione Tributaria del Veneto, dunque, il recupero della tassa di concessione governativa sui cellulari doveva poter essere possibile in quanto essa sarebbe dovuta spettare esclusivamente ai gestori del servizio telefonico erogato.
Come poteva essere richiesto il recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari
Il recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari poteva essere richiesto scaricando e compilando il modulo disponibile sul sito dell’Adoc, l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori che si era adoperata personalmente per far sì che tutti gli abbonati potessero ottenere il dovuto rimborso.
Ma l’Agenzia delle Entrate non è completamente d’accordo sul recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari
Nonostante quanto detto finora, però, sembrerebbe che l’Agenzia delle Entrate stia rifiutando il recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari anche alle pubbliche amministrazioni e ai comuni abbonati e abbia altresì ribadito che tale tassa esiste ancora e va pagata. Di conseguenza, si attende con ansia la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, che potrebbe dare definitivamente conferma ai comuni della possibilità di chiedere il recupero della tassa di concessione governativa per i cellulari. Non è ancora del tutto chiaro il termine entro cui la Cassazione deciderà di pronunciarsi, ma non dovrebbe prolungarsi oltre la fine di quest’anno.