Tfr anticipato in busta paga. Un’altra lunga storia.

Ormai ci si è fatta l’abitudine. Ogni più piccola proposta di riforma vede sempre il frapporsi tra due o più contendenti: i pro ed i contro. Peccato che stavolta si è semplicemente detto: se verrà applicata tale modifica non sarà imposta ma è di natura opzionale. Ebbene sì, niente paura, a quanto sembra, se pure verrà introdotto il Tfr anticipato in busta paga, non sarà un obbligo ma bensì un diritto. Quali sono, allora, i timori all’origine del dibattito che riguarda solo i lavoratori del comparto privato e non quelli del settore pubblico? Cerchiamo di fare un po’ di ordine nella matassa.

La rivalutazione del dollaro

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Le ultime scelte della BCE

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Il PMI manifatturiero

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Le immatricolazioni auto 2014

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Tra nuovo regime dei minimi ed Iri, i nuovi cambiamenti

Ciò che piace alquanto della riforma che si prospetta (e chiaramente i dissapori si creano sempre sul rincaro delle aliquote: la nuova aliquota dei minimi passerà dal 5 al 15% con abolizione dei minimi e l’entrata a regime del forfetario) è il fatto che comincia, seppur parzialmente, a cambiare il criterio di determinazione degli oneri degli autonomi verso il fisco. Si è parlato spesso di evasione fiscale ma d’altronde molte sono state le critiche, dalla parte dei professionisti autonomi e degli imprenditori, opposte alla “presunzione” di ricavo che non implica assolutamente un effettivo flusso monetario nelle tasche di chi deve pagare. Con ciò la crisi del “non posso pagare” e la ricerca, attraverso autodichiarazioni, opportunità concesse dalla legge di deducibilità e detraibilità fiscale, i modi per riuscire ad onorare il proprio debito con il fisco.

Si comincia a respirare aria di cambiamento, dal momento che verrà introdotto con le modifiche del sistema fiscale un nuovo principio che non dovrebbe “fare a botte” con l’effettiva (e non presunta) capacità contributiva: ognuno paga le tasse sui corrispettivi realmente incassati. Tale sarà la nuova regola alla base del nuovo regime semplificato di natura sperimentale che è la grande novità di quest’anno.

C’è sempre aria di polemica quando si tocca il versante fiscale, tanto caro per la beneamata Italia ma vediamo quali sono le nuove “rivoluzioni” che sembra stiano cominciando a preparare terreno di “approdo”.

Pressione fiscale Italia. L’illusione federalista

Sappiamo che forse alcuni nodi del dibattito affrontati qui potrebbero non trovarvi pienamente d’accordo con quanto sostenuto. Ma quando a parlare sono i dati di fatto, alberga un dubbio in tutti, quel cruccio che ognuno rimugina a dovere: “Dove sta la verità?”. L’opinione è libera, tra politica ed economia vi è sempre grande spazio alla libertà ed all’errore umano, sempre però non perdendo di vista i fatti. Perché si sa: è tanto facile parlare con il “paraocchi” quando si vuole difendere qualcosa o qualcuno a “spada tratta”. Qui, non si hanno posizioni a sostegno di qualcosa ma semplice mera opinione. La pressione fiscale Italia è il focolaio dell’opinione oggi. Soprattutto adesso che, dati alla mano, si è scovato un tangibile cedimento nel “progetto federale”, o per lo meno, “regionalista”, come meglio e più correttamente si deve dire. Ecco perché l’illusione federalista.

Ecco come aprire una edicola

  Le informazioni relative a come aprire una edicola non sono molto più articolate o più difficili da mettere in pratica rispetto a quanto potremmo