Le questioni relative ai pannelli fotovoltaici cinesi sono ormai sempre più all’ordine del giorno. E non stiamo facendo riferimento in questo momento a questioni quali, ad esempio, la qualità o meno dei pannelli fotovoltaici cinesi o un ipotetico raffronto di mercato tra il prodotto in questione e altri prodotti uguali o simili che vengono commercializzati e venduti in altre aree del mondo. Piuttosto stiamo facendo riferimento anche ad una questione propriamente burocratica che pone il nostro Paese in una posizione svantaggiata rispetto ad altri Paesi interni all’Unione Europea. E, allo stesso tempo, c’è anche da sottolineare come questioni del genere erano impensabili anche solo pochi anni fa quando parlare di pannelli fotovoltaici cinesi e di energie pulite era abbastanza utopistico.
I pannelli fotovoltaici cinesi: l’importazione
Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più possono esserci di sostegno nell’ambito della nostra disanima, sintetica ma speriamo pur sempre esauriente, in merito a tutte le questioni legate ai pannelli fotovoltaici cinesi. Senza dubbio c’è da dire che i pannelli fotovoltaici cinesi sono commercializzati con successo all’interno dell’Unione Europea ma, ovviamente, in maniera intuibile, sono sottoposti ai costi di importazione classica come, ad esempio, i dazi doganali. Proprio il mese prossimo l’Unione Europea sarà chiamata a prendere una decisione definitiva sui dazi doganali fissi (attualmente sono provvisori) sui pannelli fotovoltaici cinesi.
I pannelli fotovoltaici cinesi: Italia e Germania
Quello che vogliamo anche sottolineare è un altro aspetto, quasi più politico che economico. Nel senso che la questione dei pannelli fotovoltaici cinesi e dell’imposizione di dazi doganali all’importazione di tale prodotto nell’area Ue, porta per forza di cose un beneficio in termini di concorrenza a tutti quei Paesi Ue che producono pannelli fotovoltaici. E si tratta essenzialmente di Paesi Scandinavi e della Germania che, complici i dazi doganali all’importazione sui pannelli fotovoltaici cinesi, diventeranno ben presto il punto di riferimento e i maggiori esportatori di prodotto in Europa.