Un prestito rifiutato può dipendere da diverse ragioni, banche e istituti finanziari effettuano molte verifiche prima di concedere il credito. Sono tanti gli elementi che vengono valutati per capire se una persona è affidabile, e se ha una situazione che gli permette di richiedere il prestito e onorare il pagamento della rate.
Contratto di lavoro, busta paga, garanzie accessorie, a volte, nonostante, la presentazione di tutti questi elementi, il prestito non viene concesso: perché succede?
Prestito non concesso: le cause più frequenti del rifiuto
Ottenere un prestito non è semplice, lo sappiamo, le ragioni dietro al rifiuto possono essere molteplici e dipendere da tanti fattori, non da meno la politica adottata dall’istituto di credito per accettare o meno le richieste. Vediamo quali sono le cause più comuni di rifiuto.
Segnalazione alle banche dati come cattivo pagatore
Le banche, dopo aver ricevuto richiesta di prestito, controllano eventuali precedenti del cliente, consultando le banche dati, da cui possono avere informazioni utili a capire se si trovano davanti a un buono o cattivo pagatore. Uno dei più utilizzati è il Sic (Sistema di informazioni creditizia), che racchiude eventuali richieste di prestiti già effettuate e specifiche sul comportamento del debitore.
Essere cattivi pagatori non vuole dire automaticamente prestito rifiutato, se ad esempio, ci sono state solo un paio di rate non pagate e poi saldate in ritardo, l’istituto di credito potrebbe comunque valutare positivamente la richiesta. Allo stesso modo, però, potrebbe decidere di non concedere il finanziamento per lo stessa ragione.
Reddito non sufficiente
Se il reddito o la situazione patrimoniale sono insufficienti, e non garantiscono il risarcimento dell’importo e degli interessi, la banca o l’istituto finanziario, può non accettare la richiesta di prestito.
Devi sapere che il solo contratto stabile non basta, il reddito deve poter consentire la restituzione sicura della somma richiesta. Solitamente, questo avviene quando il rapporto tra l’importo della rata e il reddito, è inferiore a un terzo dello stipendio mensile.
Contratto di lavoro precario
Può anche succedere di avere un buono stipendio mensile ma un contratto a breve termine o precario, due condizioni che portano, quasi sempre, al rifiuto del finanziamento.
Una persona disoccupata o con una situazione lavorativa incerta, può non trovarsi nelle condizioni di non poter saldare il debito. Inoltre, per alcune banche, anche i pensionati potrebbero non poter accedere al prestito, a causa dei limiti di età impostati dall’istituto.
Sovraindebitamento
Il prestito può essere rifiutato a causa di una situazione di sovraindebitamento, ovvero, quando ci sono già troppi prestiti in corso e la rata mensile dello stipendio o della pensione, non può più coprire eventuali altre richieste.
Se invece la situazione reddituale e lavorativa sono ottime, e non ci sono segnalazioni nelle banche dati, il rifiuto può dipendere dalle troppe richieste di finanziamenti. Molte banche possono giudicare eccessivo il ricorso continuo a prestiti, decidendo, nonostante la situazione positiva del cliente, di non accettarne altri.
Garanzie e garante non adatti
Come saprai, le banche e gli istituti finanziari hanno bisogno di garanzie oltre al reddito, come immobili di proprietà, altri redditi oppure la presenza di un garante. Quest’ultimo è una persona che si assume la responsabilità di pagare le rate del prestito, qualora il richiedente dovesse smettere di farlo.
Se, ad esempio, ci sono situazioni legali pendenti sulla proprietà o la persona presentata come garante non è considerata affidabile, la banca può decidere di non concedere il prestito.
Richiesta di un prestito 30 giorni prima
Altro motivazione di rifiuto è legata a una precedente richiesta di prestito non concesso, informazione mantenuta nel Sic per 30 giorni. Alcuni istituti possono decide di non concedere il finanziamento in seguito a questa segnalazione.
Prestito rifiutato: posso chiederne un altro?
Si, puoi chiedere un altro prestito, ma la presentazione della domanda dovrà essere effettuata dopo i 30 giorni dall’inserimento nelle banche dati. Farlo prima, aumenta il rischio di vedersi il prestito rifiutato nuovamente.
Questo però non vuol dire che la richiesta successiva sarà approvata sicuramente, si avrà però il tempo di poter rimediare ai motivi che hanno portato al primo rifiuto. Ad esempio: un contratto di lavoro stabile, un garante più affidabile, oppure, un ridimensionamento dell’importo richiesto in base al reddito.