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Il rating Italia 2014 si abbassa di nuovo

rating Italia 2014Rating Italia 2014: ancora un declassamento per la nostra Economia, che arriva ora a BBB. Cosa significa il nuovo rating Italia 2014?

Il rating Italia 2014 e l’Economia reale

Il rating Italia 2014 si abbassa secondo le stime di Standard & Poors: il rating Italia 2014 passa così a BBB. Lo studio è stato condotto basandosi sull’Economia reale dopo l’acquisto da parte della BCE dei nostri titoli di Stato. L’indebitamento che cresce sempre di più (parliamo del 129% del PIL), la situazione per quanto riguarda il credito al consumo simile ai primi anni della crisi e l’impossibilità di trovare ulteriore gettito per ridurre il disavanzo e aumentare il rating Italia 2014 (o altre forme di crescita del PIL) che non siano tasse costringe Standard & Poor’s a dire ai propri investitori di lasciar perdere l’Italia, almeno per questo periodo, con un rating Italia 2014 poco sopra la soglia Grecia.
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Mentre l’agenzia di rating guarda ai dati macro-economici per il rating Italia 2014, da noi basta vedere come sono calati i consumi e come sono diminuiti i posti di lavoro per capire la situazione italiana. Solo ieri l’OCSE ha dichiarato che il 53% dei giovani italiani è precario, impossibilitato a realizzarsi e a crescere nel proprio Paese. Normale, a questo punto, è pensare di andarsene, cosa che i greci stanno già facendo. Il rating Italia 2014 è destinato ad abbassarsi ancora secondo le previsioni, perché l’Economia reale non ha alcun sostegno e si rischia il collasso. La nuova sigla del rating Italia 2014, BBB, ci pone oggi come più instabili dell’Irlanda e pari alla Lituania come capacità produttiva anche per chi non ha dimestichezza con il mondo economico.

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Cosa significa per chi investe il rating Italia 2014

Chi si azzarda a investire con il rating Italia 2014 deve pensare che il suo investimento è ad alto rischio. Nonostante questo, lo Stato ha creato titoli abbastanza affidabili, come nel caso dei BTP Italia, con varie assicurazioni in caso di crolli finanziari. Il vero guaio è per gli italiani, che con il rating Italia 2014 dovranno pagare di più come Paese il denaro ricevuto in prestito come investimento.

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