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Riforma del lavoro 2012

riforma del lavoro 2012Riforma del lavoro 2012: parliamo delle novità del decreto legge del Ministro Fornero e del governo Monti. Oggi, alle 17, si terrà il voto finale al Senato per quanto riguarda la riforma del lavoro 2012 che, secondo il governo monti, dovrebbe stimolare il mercato del lavoro garantendo nuove opportunità lavoro per i giovani precari. La riforma del lavoro 2012 riguarderà anche il caso degli esodati, ai quali si cercherà di trovare una soluzione dopo averla data ai primi 69000 lavoratori italiani in questa situazione che li rende garantiti quanto i precari italiani. Infatti, il mercato del lavoro oggi assegna lavori precari anche agli over 60, se sono fortunati a trovare un posto di lavoro.

 

Novità sulla riforma del lavoro 2012

Se la riforma del lavoro 2012 non subisce modifiche sostanziali in Senato, tanto da costringere gli italiani ad attendere un nuovo pronunciamento del Parlamento per capire come aumenteranno le opportunità lavoro per i giovani e non, ecco quali sono le maggiori novità che ci riserverà questo nuovo decreto legge della Fornero:

Assicurazione obbligatoria per la perdita del posto di lavoro (ASPI). L’istituzione di questa assicurazione pubblica garantirà gli italiani (precari, esodati, ecc.) al momento della perdita del posto di lavoro. Il governo Monti intende coprire queste spese inserendole all’interno dei contributi previdenziali: in questo modo gli italiani precari avranno una minima tutela, ma non vedranno un ulteriore dimezzamento delle pensioni di anzianità. Per accedere all’ASPI, sarà necessario per gli italiani avere due anni di anzianità per l’assicurazione (cioè 2 anni di lavoro) e 52 settimane di lavoro effettivo nell’ultimo biennio. Il contributo assicurativo dell’ASPI, secondo la riforma del lavoro 2012, sarà pari al 75% del reddito percepito durante il lavoro.

La flessibilità limitata per quanto riguarda apprendisti e lavoratori precari. Infatti, è previsto che un’azienda non possa assumere tanti apprendisti o dipendenti precari più di quelli a tempo indeterminato: la flessibilità del lavoro in entrata consentirà un rapporto pari a 1/3 per gli apprendisti (che non potranno esserlo per più di 2 anni) e di 1/4 per i lavoratori precari rispetto a quelli a tempo indeterminato, secondo le intenzioni della riforma del lavoro 2012.

 

La riforma del lavoro 2012

La riforma del lavoro ad oggi, per il presidente di Confindustria Squinzi, non risponde alle problematiche del lavoro e della pressione fiscale sulle aziende. Non ci resta che sperare.

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