L’abuso edilizio è un reato e, di conseguenza, è bene sapere cosa dice in merito la normativa. Riguardo alle modalità relative a come sanare un abuso edilizio 2013, infatti, la sentenza Cons. Stato, sez. IV, 4 maggio 2012, n. 2592 dice che, in presenza di un “soggetto che pone in essere un comportamento contrastante con le prescrizioni dell’ordinamento, che confida nell’omissione dei controlli o comunque nella persistente inerzia dell’amministrazione nell’esercizio del potere di vigilanza” il fattore tempo “opera in antagonismo con l’azione amministrativa sanzionatoria, secondo una logica che al passare del tempo riduce o limita, sino ad annullare, il potere dell’amministrazione di reagire all’illecito, molto simile a quella che presidia i meccanismi decadenziali o quelli prescrizionali nel diritto penale”.
Consigli su come sanare un abuso edilizio 2013
Il passare del tempo, dunque, non toglie alcun potere alla vigilanza sul territorio e il comportamento illecito dei privati è sempre sanzionabile.
Relativamente, dunque, a come sanare un abuso edilizio 2013, il Ddl 3134 portato in consiglio dall’ex ministro della Giustizia Nitto Palma ipotizzava la possibilità di sanare tutte quelle opere realizzate entro il 31 dicembre 2003 (nonostante la loro edificazione avesse violato i vincoli ambientali e paesaggistici). Il Decreto relativo a come sanare un abuso edilizio 2013 sarebbe stato estendibile, ovviamente, a tutto il territorio nazionale.
Le forti critiche portate avanti dal WWF e da altre associazioni ambientaliste italiane hanno però posto un freno a quanto proposto dal senatore Palma.
Dunque, come sanare un abuso edilizio 2013?
Riportiamo, allora, quanto apprendiamo dal sito urp.comune.bologna.it su come sanare un abuso edilizio 2013:
L’articolo 100 comma 6 del RUE permette di sanare, a tutti gli effetti amministrativi e senza applicazione delle relative sanzioni, alcuni abusi edilizi di minore importanza; questo è possibile solo a condizione che tali interventi non abbiano comportato aumento di superficie utile, alterazione della sagoma planivolumetrica o nuova costruzione; la prescrizione ha efficacia qualora siano trascorsi dieci anni dall’ultimazione degli interventi edilizi abusivi; il termine di prescrizione è fissato in cinque anni per le opere abusivamente eseguite riconducibili alla manutenzione straordinaria”.
Sempre secondo quanto recita la nostra fonte in merito a come sanare un abuso edilizio 2013, i presupposti per l’applicazione di quanto sopra deve essere dimostrata a mezzo di specifica documentazione e “può essere fatta valere, per la Manutenzione Straordinaria, mediante un atto sostitutivo di atto notorio, nel quale vengono descritti gli abusi edilizi, viene riportata la dichiarazione del proprietario attestante l’epoca di realizzazione degli abusi; l’atto notorio non può essere presentato come documento a sé stante, ma deve essere allegato ad una pratica edilizia (es. DIA), presentata da un tecnico incaricato dal proprietario dell’oggetto immobiliare, al fine di eseguire un intervento edilizio e di sanare contestualmente la situazione abusiva; la DIA sarà valutata in back-office per verificare se i detti abusi rientrino nella fattispecie contemplata dall’art. 100 comma 6 del RUE”.
– come sanare un abuso edilizio 2013 per interventi con contemplati dall’art.100 del RUE
Continuando a leggere sul sito urp.comune.bologna.iit in merito a come sanare un abuso edilizio 2013, per quelli che sono gli interventi esclusi dall‘art. 100 del RUE è possibile presentare “a seconda della tipologia di opere che si intendono sanare una DIA a sanatoria, con oblazione minima di 2000 euro, oppure ottenere il rilascio del permesso di costruire in sanatoria con pagamento a titolo di oblazione, del contributo di costruzione in misura doppia”. Affinché ciò sia possibile, però,l’intervento deve risultare “conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda ovvero, alla normativa vigente al momento della presentazione della domanda per la cosidetta “sanatoria giurisprudenziale” (articolo 17 della L.R. 23/2004)”.
Nonostante quanto premesso, informatevi sempre presso il vostro comune per sapere con esattezza come sanare un abuso edilizio 2013.