La monetizzazione del debito pubblico

monetizzazione del debito pubblicoLa monetizzazione del debito pubblico è un’operazione effettuata dalla banca dello stato: si tratta di emettere nuovi contanti in circolo per pagare il proprio debito pregresso, non pagando l’interesse. In questo modo lo stato svaluta i suoi contanti e può pagare con calma il suo debito, vedendosi ridurre l’interesse applicato. Per questo la monetizzazione del debito pubblico viene chiamata in Economia anche monetizzazione del deficit. Oggi, però, lo stato non può emettere contanti da solo, per l’unione economica, deve richiedere l’emissione di nuovi contanti alla BCE, attraverso l’acquisto di titoli di stato di debito (cosa che Draghi ha già fatto per l’Italia una volta entrato alla BCE). In pratica, la BCE paga il nostro debito attraverso la monetizzazione del debito pubblico con un tasso di interesse agevolato per l’Italia e noi emettiamo nuovi contanti sul Mercato in piena crisi economica.

La carta di debito Mastercard prepagata

carta di debito Mastercard prepagataLa carta di debito Mastercard prepagata è la nuova carta ideata per chi richiede una carta di credito direttamente al colosso attraverso le società finanziarie. La carta di debito Mastercard prepagata unisce i vantaggi di una carta di credito prepagata a quelli di una carta di debito. Aderendo al circuito di una società internazionale, inoltre, la carta di debito Mastercard prepagata può essere utilizzata in qualsiasi Paese aderente al circuito: la carta può essere così utilizzata in tutto il mondo, senza costi elevati. In più, con la carta di debito Mastercard prepagata si accede di diritto a diversi servizi online disponibili sul sito della società. In questo modo potremo verificare sempre l’importo presente nella carta di debito Mastercard prepagata senza disporre di un conto.

Crisi Economica in Ungheria

Crisi Economica in UngheriaCrisi Economica in Ungheria: non si ferma la reazione del Mercato in piena crisi economica. L’Europa, pensando di più ai conti del nostro stato, non ha pensato minimamente alla Crisi Economica in Ungheria, sottovalutando le ripercussioni sul Mercato internazionale. I dati delle banche ungheresi e i gravi rischi dei fondi speculativi si sono mostrati in tutta la loro gravità con la perdita dei tagli di Unicredit, che in due giorni ha perso 30 punti sul Mercato azionario. Crisi Economica in Ungheria che coinvolge anche l’UE, dato che per molto tempo le banche di questo stato davano informazioni periodiche sui fondi speculativi. Ora la Crisi Economica in Ungheria minaccia l’intero sistema delle banche europee, noi inclusi.

Le aziende in crisi 2012

aziende in crisi 2012Le aziende in crisi 2012 sono il segno di un Mercato globalizzato che non ha pensato alle specificità dei territori in favore di una produzione standardizzata di medio-basso livello. Infatti, la qualità costa: meglio quindi, in tempi di crisi, tentare di risparmiare con una qualità ridotta. Da questo ragionamento diffuso seguono due novità dei nostri tempi: l’acquisto sempre più verso i prodotti cinesi (infatti la Cina non risente per niente della crisi economica) e la diminuzione dell’esportazione italiana nell’ultimo anno, poiché i nostri prodotti sono di elevata qualità, ma più cari. Complice di tutto questo è l’Economia del nostro Paese, con un debito pubblico pari al 120% del Pil e il Mercato finanziario che non ci dà speranze. Come si traduce tutto questo per le aziende in crisi 2012?