Il fondo perequativo nazionale

fondo perequativo nazionaleIl fondo perequativo nazionale è un fondo essenziale per lo stato con la crisi economica. Infatti, il fondo perequativo nazionale garantisce la maggior parte dei finanziamenti per le imprese, in particolare quelli che non vengono finanziati con il fondo europeo. Questi finanziamenti provengono dai nostri contanti: parliamo di tasse che vengono pagate in più per far fronte alle necessità. , in tempi di crisi economica, è il fondo per eccellenza, perché è il fondo utilizzato nei vari tipi di decreto sviluppo che si susseguono ogni anno, ad ogni verifica dei conti dello stato. A cosa serve e come viene speso questo importante strumento per lo stato?

Le liberalizzazioni professioni 2012

liberalizzazioni professioni 2012Le liberalizzazioni professioni 2012 si trovano nell’agenda del Governo negli articoli dal 33 al 37, cioè la parte relativa al decreto sviluppo della Manovra. L’idea è di rilanciare i consumi e aumentare il flusso di contanti intervenendo sugli ordini professionali, legati da vincoli che per molti sono privilegi in un periodo di crisi come questo. Infatti, le liberalizzazioni professioni 2012 servono per consentire l’accesso alle professioni a più persone, togliendo di fatto il numero chiuso, per dare opportunità di lavoro per i giovani. Nel decreto sviluppo della Manovra si parla di modifica degli ordini, che devono essere più elastici, consentendo le liberalizzazioni professioni 2012 (cioè la possibilità a tutti di accedere alla professione scelta).

Cosa contiene la lettera di intenti inviati da Berlusconi all'Ue


berlusconi

L’esecutivo guidato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha inviato una lettera di intenti alla comunità europea per dimostrare i buoni propositi del nostro paese nell’affrontare gli obiettivi di riduzione del debito e di interventi in materia di sviluppo economico. In particolare l’appuntamento di Bruxelles era dovuto per presentare i contenuti di alcuni provvedimenti legislativi ( tra cui il decreto sviluppo) in grado di riavviare il motore economico dell’Italia. Tuttavia le divergenze politiche hanno portato a non ottenere un’ accordo e quindi sono stati inviati solo i possibili contenuti dei nuovi interventi.

Le risorse per il nuovo decreto sviluppo

decreto sviluppoSi era detto dei tagli da operare nei confronti dei vari ministeri e sembra che il Presidente del Consiglio abbia firmato il decreto inerente le minori spese, circa 7 miliardi di euro, da ripartire tra i vari dicasteri.

Nell’ambiente politico si sapeva della volontà di ripartire i tagli tra i vari ministeri ma si era pensato, in virtù dei problemi che allo stato attuale ha il governo e dei rapporti non ottimali tra il premier e il ministro del Tesoro, che la decisione di effettuare i tagli fosse rimandata.