Pressione fiscale Italia. L’illusione federalista

Sappiamo che forse alcuni nodi del dibattito affrontati qui potrebbero non trovarvi pienamente d’accordo con quanto sostenuto. Ma quando a parlare sono i dati di fatto, alberga un dubbio in tutti, quel cruccio che ognuno rimugina a dovere: “Dove sta la verità?”. L’opinione è libera, tra politica ed economia vi è sempre grande spazio alla libertà ed all’errore umano, sempre però non perdendo di vista i fatti. Perché si sa: è tanto facile parlare con il “paraocchi” quando si vuole difendere qualcosa o qualcuno a “spada tratta”. Qui, non si hanno posizioni a sostegno di qualcosa ma semplice mera opinione. La pressione fiscale Italia è il focolaio dell’opinione oggi. Soprattutto adesso che, dati alla mano, si è scovato un tangibile cedimento nel “progetto federale”, o per lo meno, “regionalista”, come meglio e più correttamente si deve dire. Ecco perché l’illusione federalista.

Riforma pensioni di anzianità di Monti

Riforma pensioni di anzianità di MontiRiforma pensioni di anzianità di Monti: un nodo che sembra sciolto e contro gli italiani, che andranno in pensione più tardi. D’altro canto, non si poteva evitarlo, con la BCE e l’ue che premono sempre più forte, incerti sul debito italiano e sul modo di fronteggiare la crisi da parte del Governo Monti. Riforma pensioni di anzianità di Monti che non si preannuncia soltanto pesante, ma anche vicinissima, in molti casi sono colpite le pensioni già di Dicembre 2011 ed è già lotta per la difesa del sistema retributivo, che chiuderà definitivamente i battenti a breve. Quali sono i provvedimenti del Governo contro la crisi economica?

Il rapporto debito pil in Italia

rapporto debito pil in ItaliaLa situazione economica in italia dipende da diversi fattori, primo tra tutti il rapporto tra quanto si produce nello stato (il cosiddetto pil) e il debito accumulato negli anni passati, un rapporto che oggi è al 120% (in Grecia è del 160%). Questo rapporto debito pil in Italia ci costringe a cercare sempre più soldi per pagare i tassi di interesse crescente, attraverso tagli, aumento della pressione fiscale e l’emissione di nuovi titoli di stato pur di salvare la nostra Economia (meno gettonata l’ipotesi delle liberalizzazioni, cioè  della vendita degli immobili statali per pagare parte del debito e ridurre così la percentuale del rapporto debito pil in Italia).

Pressione fiscale nel 2013 al 44,8 per cento

pressione fiscaleAlla fine le stime di CONFINDUSTRIA potrebbero confermare la crescita della pressione fiscale ai livelli più alti di sempre, il 44,8 per cento. Le manovre di luglio ed agosto infatti porteranno nel 2012 introiti per 4 miliardi di euro, nel 2013 per 16 miliardi di euro ed infine nel 2014 introiti per 20 miliardi di euro attraverso un taglio delle agevolazioni fiscali e previdenziali.

Le tax  expenditures, e cioè le agevolazioni fiscali che riguardano sia famiglie che imprese sono oltre 600 ed assicurano risparmi fiscali per oltre 164 miliardi di euro.  Se come previsto dalle recenti manovre s i opereranno i tagli previsti ( e cioè il 5 per cento nel 2012 ed il 20 per cento nel 2013) insieme ad altri interventi nel campo delle imposte indirette si arriverà ad una pressione fiscale del 44,1 per cento già nel 2012 in aumento rispetto al 43, 8 per cento che il documento economico finanziario che attualmente è in discussione in Parlamento ha pronosticato.

Alla fine sia nel 2013 che nel 2014 la pressione arriverà al 44,8 per cento, il dato più alto di sempre ( più alto anche del periodo pre euro in cui Prodi aumentò la tassazione per fare in modo che l’ Italia rientrasse nei parametri imposti dalla Comunità europea. Infatti nel 1996 l’allora governo prodi introdusse l’eurotasse che venne raddoppiata come importo nel  1997). Le entrate finali supereranno gli 860 miliardi di euro ed un puntuale dossier elaborato dai tecnici del ministero del Tesoro  riporta nel dettaglio come saranno distribuiti i conti sia relativi alle entrate che relativi alle uscite per i prossimi anni. In particolare la tabella unita al documento economico finanziario riporta che il capitolo delle agevolazioni fiscali dovrebbe produrre, grazie al combinato disposto delle ultime due manovre,  dovrebbe portare nelle casse dell’erario circa 59 miliardi di euro, e che la pressione fiscale dovrebbe essere leggermente al di sotto di quanto preventivato dall’ufficio studio dell’associazione industriali.