L’autocertificazione durc è stato un modo per semplificare la burocrazia soprattutto nel settore edile. Infatti, l’autocertificazione durc è tra i documenti che servono ad attestare l’avvenuto pagamento del contributo previsto all’inps (in questo caso anche all’Inail e alla Cassa Edile). L’autocertificazione durc consente all’imprenditore di attestare attraverso documenti in allegato che un certo lavoro (soprattutto nella costruzione) è stato completato e che si sta andando a pagare le tasse per il contributo ai propri lavoratori, sia sul piano pensionistico (inps) che su quello dell’assicurazione lavorativa (Inail) e che l’imprenditore è in regola con la costruzione (perché ha pagato anche la Cassa Edile). Mentre prima erano necessari almeno 3 documenti per effettuare questa operazione (scoraggiando chi voleva essere in regola con le tasse), dal 2007 è necessaria solo l’ autocertificazione durc.
tasse
2011 – Verso un nuovo record per la lotta all'evasione
Naturalmente si parla negli utlimi tempi di economia e tagli, ma anche di fisco e tasse. Infatti tiene banco ancora una volta la lotta all’evasione
Nuove tasse in vista per gli immobili
Il Governo Monti ha reso ufficiale i nomi dei nuovi ministri e si parla già di nuove azioni che l’esecutivo potrebbe intraprendere per recuperare ulteriore
Governo Monti e Legge di Stabilità, le difficili misure
Finalmente, come i mercati auspicavano si è arrivati al Governo Monti e alla Legge di Stabilità, con le conseguenti dimissioni di Berlusconi e la salita al colle di un tecnico di prestigio internazionale, in grado, come molti si auspicano, di poter effettuare le riforme necessarie a salvare dal baratro economico finanziario la nostra nazione e, nella più ottimistica delle possibilità, gettare le basi per un rilancio futuro.
Nuove tasse per poker online e superenalotto
Con la manovra di ferragosto l’esecutivo aveva anche preventivato un’ incasso ulteriore derivante dal settore giochi e pronostici di circa 1,5 miliardi di euro ed
La marca da bollo passaporto
La marca da bollo passaporto è obbligatoria con la nuova legge in vigore dal 2007. Lo stato ha scelto la marca da bollo passaporto non per includere la marca da bollo passaporto tra le tasse, ma per uniformarsi al sistema telematico in europa (infatti, altri documenti come la carta d’identità e la patente sono diventati telematici). L’europa stessa ha scelto questi documenti per il funzionamento dello stato in quanto questi ultimi sono più difficili da falsificare rispetto ai documenti in cartaceo. In generale, la marca da bollo passaporto vale un anno dalla data di emissione del passaporto stesso. Quindi, se ho un passaporto emesso tra i documenti il 6 Giugno 2011, la marca da bollo passaporto sarà valida fino al 6 Giugno 2012.
Modello f23 compilabile online
Il modello f23 compilabile online è uno dei servizi che il sito dell’Agenzia delle Entrate offre a chi vuole ottemperare i suoi oneri fiscali senza passare due volte per l’Agenzia (la prima per prendere il modulo, la seconda per versare i contributi richiesti). Il modello f23 compilabile può essere utilizzato per pagare questo tipo di tasse:
- tasse di registro, ipotecarie e catastali (per chi acquista, vende, oppure affitta casa);
- tasse di successione;
- tasse demaniali su terreni;
- tasse dovute alle spese di tribunale.
Pressione fiscale nel 2013 al 44,8 per cento
Alla fine le stime di CONFINDUSTRIA potrebbero confermare la crescita della pressione fiscale ai livelli più alti di sempre, il 44,8 per cento. Le manovre di luglio ed agosto infatti porteranno nel 2012 introiti per 4 miliardi di euro, nel 2013 per 16 miliardi di euro ed infine nel 2014 introiti per 20 miliardi di euro attraverso un taglio delle agevolazioni fiscali e previdenziali.
Le tax expenditures, e cioè le agevolazioni fiscali che riguardano sia famiglie che imprese sono oltre 600 ed assicurano risparmi fiscali per oltre 164 miliardi di euro. Se come previsto dalle recenti manovre s i opereranno i tagli previsti ( e cioè il 5 per cento nel 2012 ed il 20 per cento nel 2013) insieme ad altri interventi nel campo delle imposte indirette si arriverà ad una pressione fiscale del 44,1 per cento già nel 2012 in aumento rispetto al 43, 8 per cento che il documento economico finanziario che attualmente è in discussione in Parlamento ha pronosticato.
Alla fine sia nel 2013 che nel 2014 la pressione arriverà al 44,8 per cento, il dato più alto di sempre ( più alto anche del periodo pre euro in cui Prodi aumentò la tassazione per fare in modo che l’ Italia rientrasse nei parametri imposti dalla Comunità europea. Infatti nel 1996 l’allora governo prodi introdusse l’eurotasse che venne raddoppiata come importo nel 1997). Le entrate finali supereranno gli 860 miliardi di euro ed un puntuale dossier elaborato dai tecnici del ministero del Tesoro riporta nel dettaglio come saranno distribuiti i conti sia relativi alle entrate che relativi alle uscite per i prossimi anni. In particolare la tabella unita al documento economico finanziario riporta che il capitolo delle agevolazioni fiscali dovrebbe produrre, grazie al combinato disposto delle ultime due manovre, dovrebbe portare nelle casse dell’erario circa 59 miliardi di euro, e che la pressione fiscale dovrebbe essere leggermente al di sotto di quanto preventivato dall’ufficio studio dell’associazione industriali.
Come fare ricorso per atto di accertamento
E’ possibile fare ricorso per atto di accertamento? Ed in che modo? In caso di ricezione di un atto di accertamento ( avviso con il quale l’amministrazione finanziaria richiede il pagamento di una imposta dovuta ) il contribuente può esperire diverse azioni . Una è sicuramente accettare la pretesa dell’erario ed effettuare il pagamento che, in caso di primo avviso, è effettuato in maniera ridotta con delle sanzioni agevolate. Un’altro è invece far valere le proprie ragioni e fare in modo che l’amministrazione cambi idea sull’atto, o effettuando una richiesta di autotutela oppure effettuando ricorso presso un giudice tributario. Se la prima opzione è abbastanza semplice da effettuare (infatti occorre presentare una semplice istanza all’ufficio che ha emesso l’atto, che in caso di accoglimento provvederà a dichiarare la nullità dell’atto) la seconda possibilità, che prevede la possibilità di fare ricorso per atto di accertamento, ha più procedure da seguire e da svolgere.