Agenzia di rating europea: è la proposta della BCE e del suo primo responsabile, Mario Draghi, ex Governatore della banca D’Italia. la nuova agenzia di rating europea dovrebbe sovvertire le sorti dell’Europa e dell’UE ancora legate a doppio filo con le agenzie di rating americane, che hanno tutto l’interesse a dare giudizi negative sullo stato di salute dei Paesi dell’Europa per sostenere il proprio Mercato interno. Una BCE agguerrita, che non vuole continuare ad acquistare titoli di stato di Paesi in difficoltà senza nemmeno aver combattuto. Per la nostra Economia, un’ agenzia di rating europea favorirebbe un Mercato più libero e allontanerebbe spettri come la crisi economica greca. Ecco quali sono le novità sull’ideazione della nuova agenzia di rating europea.
Come funzionerebbe la nuova agenzia di rating europea
La nuova agenzia di rating europea, secondo Draghi, darebbe un giudizio più positivo sulle riforme varate da un Governo come quello italiano o quello spagnolo. Le agenzie di rating, preoccupate, secondo la BCE, dal fatto che l’UE possa uscire da fenomeni come la crisi economica greca, non appena si viene a sapere dell’asta di titoli di stato, declassano quello stato. E’ già capitato al rendimento Bonos spagnoli, così come è toccato per ben due volte al nostro stato, con uno spread che si è attestato sulla soglia critica del 576 punti di differenza con i titoli di stato tedeschi senza alcuna spiegazione logica. Il Mercato, inoltre, tende a fidarsi di un’ agenzia di rating europea, proprio perché è un organo che nascerebbe distante dall’UE, quindi senza il rischio di un’influenza reciproca. Il Mercato, sentendo le due campane, sarà in grado di distinguere meglio le situazioni di uno stato come l’Italia e valuterà le riforme strutturali in maniera più pacifica, per un’Economia a 0 declassamenti facili.
La storia di un’ agenzia di rating europea
In realtà, Draghi non è il primo a sollevare la questione: la BCE chiede da anni, con diverse figure istituzionali, che venga realizzata un’ agenzia di rating europea, ma la Germania, felice che i suoi titoli di stato non siano stati ancora duramente colpiti dalla crisi economica greca, cercano di evitarlo. Staremo a vedere!