Carta blu immigrazione: i cittadini extracomunitari che hanno un lavoro e che vivono in Italia da molti anni oggi hanno uno strumento in più per far valere i propri diritti. Parliamo della carta blu immigrazione che entrerà in vigore in base al decreto legge europeo 2009/50/CE. La carta blu immigrazione non sarà valida solo in Italia, ma in tutti i Paesi dell’UE che aderiscono all’iniziativa. L’idea dietro la carta blu immigrazione è di sviluppare l’integrazione tra le varie popolazioni d’Europa e dare la possibilità di un futuro migliore anche a quei cittadini che vivono situazioni di guerra nel loro stato. Cosa dive l’Europa in merito alla carta blu immigrazione?
I requisiti per richiedere la carta blu immigrazione
La carta blu immigrazione si rivolge ai cittadini stranieri almeno in possesso del diploma valido per il proprio stato di origine. Il cittadino straniero deve dimostrare di avere un lavoro specializzato presso un’azienda italiana. La carta blu immigrazione non può essere richiesta dal cittadino straniero che ha già presentato domanda per il diritto di asilo politico (in particolare se nel suo stato ci sono attualmente situazioni di guerra o di regimi), oppure dal cittadino straniero che segue corsi universitari di altissima specializzazione qui in Italia (anche come ricercatore). Chi ha già richiesto il permesso di soggiorno temporaneo non potrà quindi richiedere la carta blu immigrazione. La domanda per la carta blu immigrazione va presentata dal datore di lavoro presso la Prefettura del territorio dove il cittadino straniero ha trovato lavoro. Nella domanda, il datore di lavoro dovrà indicare:
– Lavoro svolto dal cittadino straniero attraverso un contratto di lavoro di almeno un anno per avere la carta blu immigrazione;
– Diploma del cittadino straniero;
– Redditi percepiti dal cittadino straniero per il proprio lavoro.
La richiesta viene presa in carico dallo sportello unico per l’immigrazione.
Quando la richiesta per la carta blu immigrazione viene rifiutata
La richiesta per la carta blu immigrazione viene rifiutata se il datore di lavoro è già stato incriminato per sfruttamento e per immigrazione clandestina.