Entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012

entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012Entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012: nuove novità per gli italiani che si aspettano dall’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012 un netto risparmio in termini di aliquote e di detrazioni. Infatti, da questo punto di vista il Governo annuncia interessanti novità. La più interessante riguarda chi intende investire nel nostro stato: per aiutare settori chiave come l’edilizia, il Governo ha creato i project bond. Queste obbligazioni novità hanno lo stesso valore in termini di rendimento dei titoli di stato, pari al 12,5% di rendimento in tre anni. Chi decide di investire in questi titoli finanzia tutte le opere pubbliche nel proprio territorio e non solo. Vediamo tutte le altre novità promosse dal Governo per quanto riguarda l’Economia con l’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012.

Cosa succede con l’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012

Con l’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012, le novità non si riducono ai project bond. Infatti, aumentano le detrazioni previste per chi punta al risparmio ristrutturando la propria casa in linea con le leggi sul risparmio energetico. Gli italiani che hanno fatto e fanno questa scelta, hanno diritto al 50% di detrazioni calcolati sulle spese effettuate per i lavori in casa fino al 30 Giugno 2013. Cambia su provvedimento del Governo anche l’organizzazione di alcuni enti dello stato con l’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012: la DigitPa, che si occupava di gestire gli investimenti nella tecnologia non esiste più da ieri e parte dei dipendenti pubblici italiani di questo ente passano all’agenzia per l’Italia digitale, così come tutte le competenze relative. Importanti novità sono quelle che l’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012 riserva alle cambiali, soprattutto quelle elettroniche.

L’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012 per le famiglie

Per le famiglie che usano le cambiali, la novità principale dell’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012 riguarda le cambiali elettroniche o dematerializzate. Queste cambiali non hanno più l’imposta di bollo daparte del Governo e devono avere una durata da 1 a 36 mesi, per evitare che gli italiani si trovino cambiali che non potranno mai riscuotere.

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