La qualità della burocrazia italiana

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La qualità della burocrazia italiana è sempre sulla bocca di tutti. Della qualità della burocrazia italiana infatti ne parlano tutti e in tutti gli ambiti: e si va dalla classica chiacchiera da bar ad una serie di indagini che, condotte da istituti differenti e con toni altrettanto variegati, producono ciclicamente una serie di risultati sempre interessanti. E, ovviamente, in maniera intuibile, la qualità della burocrazia italiana è un argomento che ha anche una presa mediatica molto forte e che non conosce crisi: perché è proprio contro l’apparato burocratico del nostro Paese che si concentrano le polemiche del cittadino e le proposte di legge da parte di un nuovo governo.

 

La qualità della burocrazia italiana: l’agenda di governo

Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di sostegno nel corso della nostra analisi in tema di qualità della burocrazia italiana. Ovviamente, in maniera intuibile, in un momento come quello che il nostro Paese sta vivendo in questi giorni, vale a dire la formazione di una nuova squadra di governo e il conseguente giuramento, anche le discussioni sulla qualità della burocrazia italiana assumono un peso nella nuova agenda politica.

 

La qualità della burocrazia italiana: i numeri della Cgia di Mestre

Nella fattispecie concreta, il dato numerico oggettivo cui stiamo facendo riferimento in merito alla qualità della burocrazia italiana, è quello derivante dall’indagine in tema condotta dalla Cgia di Mestre. I dati parlano chiaro: la qualità della burocrazia italiana è molto bassa e, fattore da non sottovalutare minimamente, è anche molto costosa. Le stime parlano di un costo complessivo di circa 31 miliardi di euro alle imprese con una stima quindi di una spesa pro capite (dal punto di vista di ogni singola impresa sia chiaro) pari a circa 7 mila euro ogni anno. E, dal punto di vista della qualità della burocrazia italiana, in Europa solo Grecia e Malta hanno livelli peggiori.

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