La Rivoluzione in Islanda pacifica, silenziosa ed… economica

rivoluzione in IslandaSe vi parlassimo della Rivoluzione in Islanda,  (definita pacifica e silenziosa per i motivi che capirete continuando a leggere) probabilmente in molti, non saprebbero neanche di cosa si tratta e quando è avvenuta. In realtà, i recenti avvenimenti avvenuti nella Nazione Islandese sono rimasti inspiegabilmente nascosti, e probabilmente troppo sottovalutati da analisti ed esperti di Economia.

Ma cosa è accaduto esattamente con la Rivoluzione in Islanda, e perché gli avvenimenti potrebbero essere riproposti ed avere ripercussioni in tutta Europa? Andiamo con ordine, rappresentando, nel dettaglio, tutti gli avvenimenti accaduti di recente.

La Rivoluzione in Islanda, i dettagli del caso

La pagina di Wikipedia sull’Islanda sintetizza alcuni dei recenti eventi economici di grande rilievo. Dopo aver sviluppato per decenni un’economia basata sull’industria della Pesca, nel Paese le cose peggiorarono rapidamente fino all’insolvenza di tre dei principali istituti bancari nazionali del 2006, e toccò il fondo durante l’anno 2008 a causa della crisi americana dei mutui subprime ed i conseguenti crolli delle Borse mondiali.

Rivoluzione in Islanda, il primo Governo mondiale che cade per la crisi economica

Nonostante alcuni interventi internazionali, la situazione economica sembra versare al peggio, fino a quando nel 2009, dopo le forti pressioni dei migliaia dei cittadini scesi in piazza a protestare, si dimette il ministro ed cade il Governo conservatore. Il nuovo Governo, grazie alla volontà espressa da un referendum popolare, decide di non pagare il debito, individuando e traendo in arresto banchieri e dirigenti ritenuti responsabili della crisi.

Per pagare il debito, la vendita di alcuni asset

Molte delle banche sono state nazionalizzate, ed in alcuni casi, come nel caso della Banca Landsbanki, i beni degli istituti di credito sono stati messi in vendita per saldare i debiti con gli altri Stati.

Pronta una nuova Costituzione che nasce dal Popolo, e dal Web

La forte volontà popolare, unita ad un crescente senso di rinascita, mette le ali alla rivoluzione in Islanda: da mesi un’assemblea costituente sta realizzando una nuova Costituzione, in grado di assicurare maggiore libertà di informazione e ricerca e maggiore emancipazione popolare. Le linee guida della nuova Costituzione, prodotte anche grazie  alle assemblee popolari in tutto il Paese, hanno avuto rapida diffusione e discussione grazie al web ed ai Social Network. L’assemblea costituente produce regolarmente video su Youtube, e condivide il proprio operato con internet.

Anche per questo che questo insolito Paese, di soli 300 mila abitanti, è ritenuto oggi tra le prime democrazie del mondo: valori come Pari opportunità, diritti riconosciuti agli omosessuali, energia alternativa, libertà di stampa e di espressione raggiungono, grazie alla rivoluzione in Islanda, le massime espressioni europee.

Già nel prossimo ottobre potrebbe nascere un modello costituzionale rivoluzionario, basato proprio sui concetti espressi dalla rivoluzione in Islanda.

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